Calenda punta ancora alle larghe intese: "Un Conte ter sarebbe una buffonata"
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Calenda punta ancora alle larghe intese: "Un Conte ter sarebbe una buffonata"

Il leader di Azione: "Serve una figura di grande capacità: penso a Mario Draghi ma non penso sia l'unico".

Carlo Calenda
Carlo Calenda
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2 Gennaio 2021 - 11.11


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Lui spinge per le larghe intese. Ma con tutto il rispetto si può superare questa fase di lotta al Covid con una destra che ha sempre strizzato l’occhio a negazionisti e riduzionisti e che ha fatto opposizione alle restrizioni come nemmeno Bolsonaro in Brasile?
“Penso a un esecutivo di amministratori e tecnici, che siano dentro ma anche fuori dalla politica. L’Italia sta correndo rischi enormi e la politica deve essere all’altezza”. 
Lo dice il leader di Azione, Carlo Calenda, in un’intervista a ‘Il Mattino’ nella quale spiega perché é parlare di governo di unità nazionale non è un’eresia. “Lo Stato non funziona come dovrebbe da decenni – dice riferendosi alle carenze registrate nella battaglia contro il Covid e l’attuazione del Recovery plan – la politica si occupa di tutto, tranne che di amministrare e gestire. Per questo la soluzione non può che essere una classe di amministratori pragmatici che non passano le giornate a innescare scontri ideologici e dire no a tutto”.
Per un esecutivo di questa natura “serve una figura di grande capacità: penso a Mario Draghi ma non penso sia l’unico”. Nella squadra potrebbero entrare “governatori come Bonaccini, Zaia, Zingaretti o il sindaco Gori. C’è tanta gente nella politica che ha fatto bene anche l’amministratore”. 

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Una boutade perché per fare questo esecutivo dovrebbero dimettersi dalla presidenza delle regioni e bisognerebbe rifare le elezioni.
La crisi innescata da Matteo Renzi, aggiunge Calenda senza mezze misure, “mi sembra una buffonata: se apri una crisi lo fai per cambiare governo e presidente del consiglio, se tutto questo si chiude con un Conte ter e tre nuovi ministri, assistiamo solo a una sceneggiata. Con l’aggravante di aver scatenato tutto questo con una pandemia in atto”.
Il voto anticipato, prosegue, “è una scelta molto estrema”, in questa fase emergenziale “sarebbe una pazzia”. Parlando di Renzi osserva che il percorso di Iv e Azione “sono separati da tempo. Non ho condiviso la scelta di Renzi, la sua strada che è diversa della nostra. In un anno siamo cresciuti molto nei sondaggi, superando Leu e Iv. E’ il frutto di un lavoro serio che accompagna sempre la proposta alla critica e mette al centro la coerenza. La strada è ancora lunga ma continueremo a lavorare in questo modo”, conclude Calenda.

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