Onorevole Anzaldi, il senatore ex M5s Ugo Grassi, oggi alla Lega, ha raccontato in un’intervista a “Repubblica” di quando il premier Conte lo ha convocato a palazzo Chigi offrendogli un posto pur di restare in maggioranza. La presidenza del Consiglio oggi smentisce e parla di “manipolazione” del quotidiano e “intento diffamatorio” dell’intervistato, ma Grassi conferma e si dice pronto a sostenere la veridicità delle sue parole in ogni sede. Che ne pensa?
“E’ gravissimo che Palazzo Chigi, peraltro con una nota anonima, minacci un senatore della Repubblica, che ha fatto e confermato dichiarazioni pubbliche con nome e cognome. Quando Casalino non riesce a bloccare una notizia scomoda, passa alla minaccia di querele, che peraltro vengono appunto solo minacciate e annunciate per sviare i giornali. E’ accaduto anche con il sottoscritto. Un atteggiamento gravissimo e intollerabile. Mi chiedo come sia possibile che la presidente Casellati e il presidente Fico non difendano i parlamentari da questa arroganza che non si era mai vista, collaboratori pro tempore della presidenza del Consiglio che si permettono di minacciare parlamentari eletti dal popolo italiano”.
Perché parla di minacce?
“Le dichiarazioni della presidenza del Consiglio, utilizzando espressioni come ‘infangare il nome e l’onorabilità del presidente Conte’, oppure parlando di ‘manipolazione’ di Repubblica e ‘intento diffamatorio’ dell’intervistato, lasciano intendere che ci sia l’intenzione di querelare il senatore Grassi. Il senatore, però, conferma e si dice pronto a difendersi in ogni sede. Ora palazzo Chigi lo querelerà davvero? Ma è davvero incredibile la pretesa del portavoce di Conte di smentire una notizia riguardante un incontro dove il portavoce non era presente, mentre il senatore Grassi sì. Insomma, secondo Casalino Repubblica avrebbe dovuto ignorare la dichiarazione di un testimone oculare, il senatore Grassi, per dare fiducia a chi parla per sentito dire. Ecco l’idea di giornalismo che hanno a Palazzo Chigi. Peraltro la versione di oggi della presidenza del Consiglio fa acqua in modo evidente”.
A cosa si riferisce?
“La nota della presidenza del Consiglio dice che l’incontro risalirebbe al 31 ottobre 2019, quando Grassi era ancora nel Movimento 5 stelle e non aveva anticipato l’intenzione di passare alla Lega. In realtà proprio quel giorno, alle 13.29, un lancio Ansa parlava delle ‘possibili dimissioni di Ugo Grassi che sarebbe intenzionato a passare al gruppo misto’. In serata sempre l’Ansa parlava del fatto che su Grassi si fossero ‘concentrate le sirene leghiste’, perché il senatore ‘da tempo manifesta la sua insofferenza’. Insomma, altro che mero incontro di cortesia, come dice Palazzo Chigi: Conte lo convocò proprio nel giorno in cui il senatore era dato in uscita dalla maggioranza. Gli ha offerto posti? Grassi dice di sì. I metodi di Palazzo Chigi che nega continuamente l’evidenza con toni minatori, smentisce notizie vere e propala veline false a tutte le ore deve finire. E’ evidente che i collaboratori di Conte non hanno chiaro cosa siano la comunicazione istituzionale e la deontologia giornalistica”.
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