“È chiaro che non si governa con uno o due voti di margine, dobbiamo lavorare perché questa alleanza politica si basi su numeri più solidi e questo lavoro inizierà una volta respinto il tentativo di far cadere il governo”.
Lo ha detto il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, intervistato durante lo Speciale Tg1 sulla crisi di governo.
Per Orlando “ricucire lo strappo” con Italia Viva credo sia difficile se non impossibile. Non per ragioni di ripicca. Ci troviamo di fronte ad una ripresa di una strategia che è stata fermata dalla pandemia, ma Iv credo fosse decisa a dare una natura tattica e transitoria a questa alleanza. Appena si è aperta una finestra si è ripresa quella strategia. Siamo sempre lì, insomma”.
Ma ora, secondo Orlando, “Conte ha posto le basi, ha dato una fisionomia politica alla coalizione, la coalizione degli europeisti. E poi ha riconosciuto l’esigenza di passi che sollecitavamo da tempo: un patto di legislatura, l’accelerazione rispetto ad alcuni campi. Ora credo sia molto importante capire come risponderanno tutte le forze politiche: quelle che devono arrivare ma anche quelle che ci sono già; capire come il M5s risponderà alla richiesta che Conte ha fatto, cioè non essere più un punto di equilibrio ma un punto di riferimento di una coalizione che si caratterizza come europeista e antisovranista”.
Le parole a Mattino Cinque
Andrea Orlando parla a Mattino Cinque della mossa irresponsabile di Renzi. La crisi di governo potrebbe essere un modo per arrivare a una modifica radicale della squadra di governo, con un Conte ter rivisto come ipotizzano i renziani? “Se si giocasse a Risiko sarebbe un bellissimo discorso. Noi abbiamo detto che si possono rivedere gli assetti, ma quello che non si può fare è farlo con un vuoto di governo. Perché avrebbe riflessi sui mercati e lo pagherebbero gli italiani”, risponde Andrea Orlando a Mattino Cinque.
“Una discussione su chi conta e chi pesa di più – aggiunge – si fa normalmente in una situazione di normalità, ma noi non siamo in una situazione di normalità siamo nel mezzo di una pandemia con una seconda ondata e forse una terza”.
“Sicuramente non riuscirà il tentativo di far cadere il governo”, continua il dem, mentre “ci sarà il tempo e il modo di rafforzare e migliorare” l’esecutivo. Orlando torna poi sull’appello ai ‘costruttori’ lanciato ieri dal segretario Pd Zingaretti: “Pensiamo ci siano in Parlamento forze che hanno a cuore l’interesse del Paese. Forze moderate, liberali presenti in Parlamento e credo si manifesteranno quando sarà il momento di dare un segnale”, spiega.
Secondo il vice Pd, “non ci si può permettere un vuoto politico” perché “si può discutere di tutto ma non con vuoti di governo, che avrebbe un effetto sui mercati che pagherebbero gli italiani”, ha spiegato ancora.
“Noi non siamo interessati a mettere uno nostro al posto di Conte, senza spiegare al Paese perché avviene il passaggio o le ragioni politiche che giustifichino questo trauma”, ha poi sottolineato, aggiungendo: “Il trauma, la rottura assorbe tutto il resto. Nessuno sarebbe in grado di spiegare un blitz. Si è tolto il governo senza sapere se farne nascere un altro, il rischio è incommensurabile rispetto agli effetti”.
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