Il suo attivismo dà fastidio perché è lui uno dei tessitori dell’alleanza che si è riunita intorno a Conte.
Goffredo Bettini dovrebbe chiarire “a nome di chi parla”, secondo Osvaldo Napoli di Fi. “Erede di una gloriosa ma poco esaltante cultura dell’egemonia, Goffredo Bettini annuncia, consiglia, minaccia, bacchetta e rimprovera, esorta e ammonisce con un’autorevolezza che tutti gli riconoscono ma senza il benché minimo supporto di un battaglia elettorale vinta o di un suffragio popolare. La politica entra in sofferenza quando per ragioni le più diverse si affida agli sciamani (ne sanno qualcosa a Washington)”.
Continua Napoli: “Bettini parla evidentemente a nome di Conte e di Zingaretti, esprime il pensiero di entrambi e di tutto il Pd. Per ritenere vere le sue affermazioni (o si allarga la base parlamentare o si va alle urne) evidentemente ritiene d esprimere anche il pensiero di Di Maio e dei Cinquestelle. Cosa ancora più grave, Bettini ritiene di esprimere anche il pensiero del Capo dello Stato? Mi permetto di suggerirgli qualche cautela in più. La politica è l’arte del possibile e la sua forza riposa nelle virtù combinatorie dei suoi protagonisti. Con i diktat non si va da nessuna parte. Si può andare alle urne, ma chi le provoca, si sa, paga un pedaggio pesante. Zingaretti lo sa, lo ricordi a Bettini”.
Argomenti: giuseppe conte