Renzi: "Dobbiamo cambiare. E' tempo di affidarsi al Capo dello Stato"
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Renzi: "Dobbiamo cambiare. E' tempo di affidarsi al Capo dello Stato"

"Stiamo andando a sbattere su economia, vaccini e scuola, ecco perché è questo il momento di cambiare"

Matteo Renzi e Giuseppe Conte
Matteo Renzi e Giuseppe Conte
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28 Gennaio 2021 - 13.39


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Matteo Renzi nella sua ultima enews, continua a giustificare la sua scelta di far precipitare il Paese nella crisi di governo: “A tutti quelli che chiedono: ‘ma proprio adesso dovevate aprire la crisi?’, ho risposto ieri in questo video in cui provo a spiegare che stiamo andando a sbattere su economia, vaccini e scuola, ecco perché è questo il momento di cambiare”. 

“Dopo settimane in cui si sono tentate improbabili soluzioni personali è finalmente venuto il tempo di seguire la Costituzione – scrive Renzi – di affidarsi al Capo dello Stato e di parlare con il linguaggio della verità davanti al Paese. La verità, non le veline. La politica, non il populismo”.

Poi un messaggio di vicinanza a Chiara Appendino. “Prendiamo atto che in Parlamento non c’è più una maggioranza giustizialista, altrimenti oggi il ministro Bonafede avrebbe ottenuto i voti in Senato. E proprio per questo voglio che arrivi un messaggio di vicinanza a Chiara Appendino” scrive Renzi.

“Da ex sindaco sono dispiaciuto. Perché si afferma una responsabilità per i primi cittadini molto difficile da accettare. Era accaduto con Leonardo Domenici a Firenze, con Marta Vincenzi a Genova. Oggi accade con Chiara Appendino”, spiega il leader di Iv dopo aver ricostruito la vicenda della sindaca di Torino.

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“Noi non siamo come i giustizialisti, che usano i processi per regolare i conti della politica. Io voglio dire che mi dispiace, che spero che Chiara Appendino sia assolta in appello, che siamo vicini al dolore della sua famiglia – prosegue Renzi -. E non mi interessa il fatto che i grillini non fanno così con noi, preferendo sempre avere due pesi e due misure. Noi restiamo persone civili, anche e soprattutto davanti alle decisioni della magistratura”.

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