Mentre inizia oggi il mandato esplorativo di Roberto Fico, tutte le forze sono però consapevoli che la partita è lungi dall’essere chiusa. Lo sa soprattutto la destra, che da stamattina è tornata a cladeggiare per un governo di unità nazionale, Forza Italia con più convinzione di tutti.
L’unica che continua a battere sempre sullo stesso tasto è Giorgia Meloni: la leader di Fratelli d’Italia si sta vedendo sfumare sotto gli occhi la possibilità di tornare a elezioni perché sa che in questo momento è il suo l’unico partito che ne trarrebbe vantaggio. Non può discostarsi troppo dalla linea comune e infatti afferma: “Se arriverà da Mattarella la proposta di un governo di unità nazionale la valuteremo con serenità. Ma continuiamo a pensare che non sia quello che serve all’Italia”. E ribadisce: “Non sarò mai in un governo con il Pd e il M5S”.
L’apertura al Governo di unità nazionale, ci tiene a specificare Meloni, rappresenta solo “il doveroso rispetto che si deve al capo dello Stato se dovesse decidere di non sciogliere le Camere. Sarebbe giusto valutare, certo, ma da me non c’è alcun cambio di linea”.
Meloni rivendica il fatto che “a dispetto di ogni lugubre previsione, il centrodestra è stato ed è compatto. Non ci siamo dilaniati, non abbiamo perso pezzi, Conte si è dovuto dimettere perché la sua campagna acquisti con noi è fallita. È stata una grande prova di unità, non scontata visto che la nostra richiesta è quella di andare ad elezioni: al capo dello Stato infatti abbiamo chiesto di valutare se a norma dell’articolo 81 della Costituzione esistano le condizioni per sciogliere le Camere”.
Ma Meloni non si nasconde le difficoltà che potrebbe incontrare questa linea unitaria di fronte a un eventuale cambio di scenario: “Ho letto e sentito anche io sfumature diverse, ma confido e spero che il centrodestra resti compatto. Le valutazioni – aggiunge – le faremo con serenità quando arriverà il momento di farle, ma nessuno credo vorrà avventurarsi in percorsi che non fanno bene all’Italia. È già accaduto che alcune forze prendessero strade diverse, poi abbiamo faticosamente ricucito. Certo, la speranza è che non accada, perché poi è difficile ritrovare la compattezza perduta”.
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