Lui, che ha combattuto tante battaglie per il riconoscimento dei diritti della comunità Lgbtq ha perso gran parte della sua credibilità dopo che il suo capo è stato protagonista di una deprimente ‘marchetta politica’ verso l’Arabia Saudita, regno autoritario nel quale l’omosessualità viene perseguita.
Poteva prendere le distanze, ma non l’ha fatto. A dimostrazione che in Italia viva nessuno osa criticare il padre-padrone, visto che tra i ‘renziano’ l’approccio non è diverso da quello dei berlusconiani di Berlusconi che hanno sostenuto che Ruby fosse la nipote di Mubarak pur di dare ragione al padrone.
E ora Ivan Scalfarotto, fedelissimo di Renzi come tutti, che ha detto? “Era necessario cominciare una fase nuova e per farlo bisognava mettere alle spalle quella vecchia”. ”Possiamo sederci al tavolo tutti insieme” perché ”ora siamo tornati a una situazione più normale. In questa fase stiamo insistendo sui temi e non sui nomi. Se riusciamo a mettere in piedi un’agenda ambiziosa, credo che questa maggioranza possa farlo e credo che anche altre forze politiche possano essere attratte da un programma riformista e abbandonare le sirene del sovranismo di destra e del populismo di sinistra a cui sono attaccate. Prima bisogna decidere cosa fare e poi pensiamo ai nomi. Sediamoci al tavolo e vediamo quali sono le soluzioni”.
Riformista cosa? Populismo di sinistra quale? Quello del Pd o quello di Leu? E il renzismo non è stata una forma di populismo parolaio?
Se un governo si deve fare forse è meglio che tutti tornino al loro posto. Scalfarotto compreso.
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