Silvio Berlusconi sarebbe dovuto essere a Roma oggi per partecipare alle consultazioni con Mario Draghi, ma è stato costretto a rinunciare per consigli medici, che hanno insistito perché non si recasse a Roma.
Con una nota ufficiale del partito il Cav fa sapere che non verrà nella Capitale e di aver anticipato al telefono la posizione di Fi a ‘Super Mario’. Fonti azzurre poi precisano che l’ex premier “sta benissimo”, ma i medici, Alberto Zangrillo in testa, gli avrebbero consigliato di restare in Provenza, dopo aver prescritto un periodo di riposo assoluto di almeno 15 giorni. Nessuna ragione politica, insomma, alla base del forfait. Piuttosto, riferiscono le stesse fonti, il consiglio medico di evitare sballottamenti, come il viaggio in aereo, e stress, ancora per un pò.
Secondo il programma originario poi annullato, Berlusconi doveva fare una toccata e fuga, riposarsi qualche ora, recarsi alla Camera da Draghi e poi ripartire per la Francia. Prima di partecipare alle consultazioni, raccontano, l’ex premier avrebbe soggiornato per la prima volta nella ex Villa Zeffirelli di sua proprietà, sull’Appia antica, lontano da occhi indiscreti, diventata la nuova residenza romana del Cav dopo l’addio a palazzo Grazioli (il contratto d’affitto di via del Plebiscito è scaduto il 31 dicembre scorso). Intorno all’ora di pranzo il leader forzista avrebbe dovuto vedere i vertici azzurri, il vicepresidente del partito, Antonio Tajani, e i capigruppo di Camera e Senato, Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini, per fare il punto prima di incontrare l’ex presidente della Bce.
Le prime indiscrezioni sul possibile forfait alle consultazioni sarebbero iniziate a circolare solo di primo mattino. Fino a ieri sera, raccontano, Berlusconi aveva confermato a tutti che ci sarebbe andato lui da Draghi. Io ci sarò, ci vediamo domani, avrebbe assicurato a chi ha avuto modo di sentirlo al telefono. Il giorno dopo poi il tam tam sull’annullamento della trasfera si sarebbe fatto sempre più forte. In un primo momento sembrava che il Cav avesse solo posticipato la partenza, poi invece, la scelta di rimanere a Valbonne, che ha preso tutti in contropiede e deluso gli azzurri che già pregustavano l’immagine plastica in diretta tv del ‘capo’ tornato in campo a riprendersi la scena e a ‘rubarla’ agli alleati sovranisti.
Il ‘ritorno’ di Berlusconi per incontrare ‘Super Mario’, infatti, era stato accolto con entusiasmo dal partito. In particolare dall’ala moderata, sempre più insofferente per una coalizione a trazione salviniana. Ora ‘l’amara sorpresa’ e la speranza che il leader possa tornare a Roma al più presto, magari giusto in tempo per il secondo giro di consultazioni.
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