Era nell’aria il commento schiumante di rabbia di Giorgia Meloni sulla formazione del nuovo Gorverno Draghi, e infatti non si è fatto attendere: “In che modo gli stessi che hanno messo l’Italia in ginocchio dovrebbero aiutare a rialzarla? Rivendico con orgoglio la nostra scelta di coerenza e rimango dell’idea che la strada migliore per la nostra Nazione fosse quella di libere elezioni: l’Italia necessita di un governo forte e (veramente) unito”.
“Ci sono asset che gli Stati nazionali si tengono ben stretti, perché sono giudicati vitali per l’esistenza stessa della Nazione. In Italia negli ultimi decenni è mancata l’attenzione verso questo grande tema. L’operazione di Borsa-Euronext è solo l’ultima di una lunga serie che vede società straniere, prevalentemente francesi, prendere il controllo di ‘siti sensibili’. Consentire a una società francese guidata da personalità legate a doppio filo con lo Stato francese di prendere il controllo di Piazza Affari, equivale a regalare un punto d’osservazione privilegiato sul tessuto produttivo e industriale italiano, esponendoci ancora di più ad operazioni di tipo predatorio. Il governo Pd-M5S non si è minimamente attivato per valutare ipotesi di una cordata italiana, dando così il segnale che i giochi erano già stabiliti e non sarebbero state gradite iniziative nazionali. Ed è per questo che abbiamo chiesto a Draghi di intervenire con urgenza nell’organizzazione dei nostri servizi per creare una forte struttura di intelligence economica”. ha continuato in un’intervista per ‘Milano-Finanza’ la leader di Fratelli d’Italia.
“La presenza della francese Vivendi in Tim – ha aggiunto – richiama il tema della proprietà dell’infrastruttura di telecomunicazioni, nel tempo finita sotto controllo straniero. È un’anomalia che non solo crea squilibri sul mercato, ma che ci espone anche sul fronte della sicurezza perché lo Stato non controlla una delle sue infrastrutture strategiche più importanti. L’operazione Open Fiber poteva e doveva essere la grande occasione per riprendere possesso della rete di telecomunicazione nazionale per metterla a disposizione degli operatori in reale regime di libero mercato. Paradossalmente, è la stessa cosa che richiede l’Unione Europea: la rete deve essere neutrale e un operatore non può essere allo stesso tempo proprietario della rete. Come mai il precedente Governo non si è allineato a quanto richiesto dall’Europa?”.
Sul futuro di Monte dei Paschi di Siena, Meloni ha detto: “Mps va tutelata e risanata, chi ha gestito male i fondi deve pagare. Ad oggi non ci sono le condizioni per privatizzarla, sarebbe troppo forte il costo per lo Stato e troppo alto l’impatto sociale sul territorio. Anche in virtù dell’attuale emergenza Covid, chiediamo al futuro governo di intervenire presso la Commissione europea affinché venga rinviata la privatizzazione della banca, almeno fino a quando le condizioni di mercato siano vantaggiose, per Siena e gli italiani”.
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