E meno male che aveva promesso di tenere bassi i toni nel nome della responsabilità.
Il leader della Lega ha fatto un comizietto sovranista mascherato da accettazione delle regole europee.
Ossia una descrizione dell’Europa come un insieme di regole reazionarie e un no all’Europa che vuole regole.
Tant’è che in uno slancio di sincerità ha detto: per noi l’Europa è difendere gli agricoltori italiani.
L’intervento di Salvini è stato imbarazzante ma nello stesso tempo indicativo di quello che sarà l’approccio della Lega: ossia sovranismo, uso strumentale dei ministeri e critiche dirette o indirette ai ministri ‘avversari”
E che ha detto il sovranista? “La fiducia al suo governo che è convinta, da parte mia e della Lega, del primo partito, significa dare più forza all’Italia in Europa. Se garantisce salute e lavoro, evviva l’Europa. Se impone disoccupazione e chiusure, e sbaglia a ordinare i vaccini, criticarla non è un diritto ma un dovere di ogni cittadino di questo Paese”.
E poi: “Noi ci siamo, la Lega c’è convintamente. Abbiamo fatto una scelta di coraggio, di lealtà, abbiamo messo prima l’Italia degli interessi e dei litigi e delle beghe di partito…”.
Le accuse ai virologi
“Sicuramente lei sarà d’accordo con noi sull’esigenza da parte del ministero della Salute di evitare presenze televisive orarie e quotidiane di virologi in cerca di fama che terrorizzano il popolo italiano. Non ne possiamo più”
La retorica dei confini
“Ringrazio il presidente Draghi che ne ha parlato stamattina e stasera, l’Europa ci chiede di difendere i confini italiani che sono confini europei e Per la Lega sentire parlare da Draghi di cambio di passo in Europa e di rimpatri e espulsioni per gli irregolari, ci riempie di orgoglio. E su questo ci avrà al suo fianco”.
Il fisco
“Noi siamo concreti, non ci attacchiamo alle etichette. Se questo governo si impegna a non aumentare le tasse esistenti e tagliarle progressivamente a famiglie e imprese sarà un primo grande successo”.