Un monito nel momento “Subito bisogna dare il senso del cambiamento, dell’urgenza, del paese che può vincere, è più importante che cominciare a dettare gli aspetti particolari della spesa, è un grande momento ma se ricominciano le divisioni e i giochini il Paese si stanca” serve “un momento di forza comune c’è un’occasione e noi riprendiamo subito”.
Lo ha detto l’ex premier Romano Prodi intervistato nella puntata di questa sera di Porta a Porta a proposito delle opportunità offerte dal Recovery Plan che il nuovo governo Draghi deve ottimizzare.
Riandando indietro con il pensiero Prodi ha risposto a una domanda sulla sua esperienza da presidente del Consiglio. “Organizzai i riformisti e per due anni e mezzo andò proprio bene, il primo governo fu un bel momento anche perché era nato con delle idee, ma in Italia le cose sono fragili” ci sono le “divisioni” che sempre incombono.
Il populismo di Salvini
L’ex premier Romano Prodi ha commentato i continui e sorprendenti cambi di posizione di Matteo Salvini, in questi giorno aperto e pronto al dialogo con tutti.
“Il populismo c’è ancora, ma molto meno di prima”.
Poi prosegue: “Salvini continuerà a picconare, ma il suo piccone è un po’ meno tagliente. Il populismo non è sparito, ma si è fermato”.
La preoccupazione è che “il governo non si perda nel dover continuamente mediare. L’Italia di mediazioni non ne può più”, ha aggiunto Prodi.
“Il Recovery fund – ha concluso – non sarebbe nato se ci fosse ancora Gb in Europa. Se Italia non adempie, la Germania torna indietro”.