Il duro attacco del vice segretario del Pd Andrea Orlando alle correnti interne al partito riportano al passato quando era Renzi il leader del Partito Democratico.
“È necessario tornare a quando si consumò il fallimento di un’esperienza politica arrivata al capolinea con le elezioni del 2018” perché “in questi giorni stanno riemergendo le scorie di un processo di riflessione non portato davvero a compimento”; “stanno emergendo rigurgiti di posizioni che guardano a un Pd del passato, improntato verso un centrismo non più al passo coi tempi”.
“Il congresso è già iniziato, nella sostanza. Certo: è indubbio che il Pd debba iniziare una fase di cambiamento, interrotto dalla pandemia, con un confronto costruttivo. La cosa strana è che chi critica non si è mai esposto nelle sedi ufficiali. Non solo: non vuole neppure un congresso”, spiega Orlando sottolineando: “Diciamolo con chiarezza: puntano a un logoramento del gruppo dirigente”.
Il dirigente dem, tra l’altro, dice: “Scatenare la crisi è stato sbagliato, in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo. Ma Renzi lo ha fatto per un obiettivo: spaccare il fronte Pd-5 Stelle. Lo stesso obiettivo che oggi hanno alcuni esponenti democratici”.