L'ex ministra Trenta: "Nel M5s è in atto una guerra fratricida"
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L'ex ministra Trenta: "Nel M5s è in atto una guerra fratricida"

La ministra della difesa grillina nel Conte I: “Il Movimento 5 Stelle è fatto da tante anime, ma credo che in questo momento sia giusto riammettere chi vuole rientrare”

Elisabetta Trenta
Elisabetta Trenta
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28 Febbraio 2021 - 11.57


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Sono giorni di ricostruzione in casa Movimento 5 Stelle.

Tutto è nato dalla fiducia al governo Draghi, che ha causato rotture interne e l’allontanamento di deputati e senatori dal Movimento.

L’ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta commenta il nervosismo dei grillini: “Nel M5s è iniziata una ‘guerra fratricida’ tra chi vuole mantenere la purezza e chi, avendo votato sì, è stato giudicato da altri come ‘corrotto’ dal sistema. Non è così. E siccome va riconosciuto e rispettato anche l’atto di responsabilità di quei portavoce che avrebbero votato no, ma si sono attenuti al voto della piattaforma, credo che sia stato giusto espellere, ma che poi sarebbe giusto ed utile riammettere nel Movimento coloro che vogliano rientrare”.

“Non dovevamo arrivare a questo punto – ha aggiunto Trenta -. Occorreva una nuova organizzazione già nella fase di costituzione del Governo. Il Movimento 5 Stelle è fatto da tante anime. Mentre eravamo in opposizione le diverse anime erano unite dai cori della protesta, ma quando si arriva al governo bisogna fare delle scelte e le scelte sono sempre divisive”.

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“Non ho mai pensato di smettere di fare politica – ha detto ancora l’ex ministro – credo che si possa sempre dare un proprio contributo semplicemente continuando a presentare una visione. Il nuovo M5s dovrà essere organizzato in modo da poter fare della diversità di opinioni dei suoi membri una ricchezza e non uno strumento di balcanizzazione. Una forza politica fondata sui valori di trasparenza, legalità, rispetto delle competenze e meritocrazia, che metta al centro della propria azione il bene e la ‘felicità’ dei cittadini. Il Movimento 5 Stelle è stato un soggetto visionario, più che rivoluzionario. Occorre riprendere in mano questa capacità di visione”. 

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