Ieri aveva annunciato così le sue dimissioni: “Mi vergogno che si parli solo di poltrone, mi dimetto”. Rendendolo noto su Facebook il segretario del Partito Democratico aveva detto:”Il Pd non può rimanere fermo, impantanato per mesi a causa in una guerriglia quotidiana. Questo, sì, ucciderebbe il partito. Visto che il bersaglio sono io, per amore dell’Italia e del partito, non mi resta che fare l’ennesimo atto per sbloccare la situazione”, ha aggiunto.
“Qualsiasi scelta farà l’assemblea la rispetterò”. Lo ha detto il segretario dimissionario del Pd Nicola Zingaretti durante l’inaugurazione di un playground alla periferia di Roma. In mattinata è convocata la segreteria del Pd.
“La questione non è il mio ripensamento – ha spiegato -, mi sono dimesso per spingere il gruppo dirigente a un confronto più schietto, plurale ma senza ipocrisia che ci permetta di affrontare le scelte che si dovranno fare. Io ce l’ho messa tutta ma non ce l’ho fatta a determinare questo clima, quindi faccio un passo di lato perché era insorto il dubbio che il problema fossi io ma non scompaio. Mi auguro che questo mio gesto aiuti il Pd a ritrovare la voglia di con più solidarietà e rispetto per la comunità che continuo a sentire mia, perché se è più debole e più debole la democrazia italiana”.
Zingaretti ha continuato: “Salvini stia tranquillo, il Governo Draghi è forte, solido e andrà avanti. Nessuno lo metterà in discussione. Il Pd è al mille per mille al servizio della necessità di portare avanti il programma”.
Il segretario uscente ha aggiunto: “Nei prossimi giorno andrò a fare la tessera del Pd, la grande forza popolare che può garantire al paese il buon governo e l’alternativa alle destre”.