Per Calenda Pd e Forza Italia pari sono: "Sono entrambi interlocutori..."
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Per Calenda Pd e Forza Italia pari sono: "Sono entrambi interlocutori..."

Il leader di Azione: "Sono molto indeboliti e sottomessi a sovranisti e populisti, spero Letta riesca a riformare il Pd, è buon amico, ne parleremo, il suo è un compito molto complicato e difficile". 

Carlo Calenda
Carlo Calenda
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22 Marzo 2021 - 21.03


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La vocazione centrista c’è e si vede: il Pd è un “interlocutore ci mancherebbe altro, lo è Pd e lo è Fi, in Italia però sono molto indeboliti e sottomessi a sovranisti e populisti, spero Letta riesca a riformare il Pd, è buon amico, ne parleremo, il suo è un compito molto complicato e difficile”. 
Parole di Carlo Calenda, leader di Azione a Rainews24.
E su Renzi  l’europarlamentare ha aggiunto: “Ci può essere un dialogo con tutti, quello che mi divide da Renzi sono i comportamenti, è stato molto incoerente, certe volte anche molto inopportuno, non condivido possa avere un’attività pagato da stati stranieri, questa per me è una pregiudiziale, su questo siamo molto lontani”.
I casi Morra e Fontana
“In un paese normale Morra e Fontana verrebbero cacciati dalle forze politiche che li hanno eletti. In Italia non succede perché rappresentano in pieno la qualità media del personale di quelle forze politiche”. 
Le critiche a Virginia Raggi



“Roma ha enormi problemi di viabilità e decoro. Tra le grandi metropoli europee è quella che è andata più indietro in questi anni. Non ha i finanziamenti per prolungare la metropolitana, non ha i soldi per fare la manutenzione delle linee in servizio. Non parliamo poi della manutenzione stradale. Le grandi capitali possono essere un motore di sviluppo per un intero Paese ma se ti ritrovi con le strade del centro piene di buche non ce la fai”.

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“La politica della viabilità della Raggi è stata quella di buttare piste ciclabile alla rinfusa e fatte in modo allucinante. Ieri, sotto casa mia, ne ho trovata una che passa sopra una buca. Vogliono rifare le strade senza togliere i sampietrini ma coprendoli con un sottile strato di asfalto che poi non regge. A Roma direbbero che fa le cose alla ‘peciona’. Non esiste un progetto, una programmazione”, ha concluso Calenda.

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