Matteo Renzi ha rotto il silenzio sul suo viaggio in Arabia Saudita in cui ha intervistato il principe erditario Mohammad bin Salman, definendo il suo paese la ‘culla del Nuovo Rinascimento’. L’ex premier si era già attirato numerose critiche anche prima che l’intelligence Usa diffondesse il report su bin Salman indicandolo ‘senza ombra di dubbio’ come mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Kashoggi.
Ma Renzi ha deciso che i servizi segreti Usa sono poco affidabili. E difende bin Salman, che definisce ‘un amico’: “Che sia il mandante dell’omicidio Kashoggi lo dite voi”.
“Non c’è alcun conflitto d’interesse” ha detto poi riguardo il viaggio in Arabia Saudita, “l’unico interesse in conflitto di qualcuno che vorrebbe io smettessi di parlare dell’Italia… L’attività parlamentare è compatibile con quella di uno che va a fare iniziative all’estero, su questi temi è tutto perfettamente in regola e legittimo”, dice Renzi.
“Io non ho preso 80mila dollari per quell’intervista, è un’affermazione falsa”, aggiunge Renzi. Nel corso dell’intervista, il senatore ha fatto riferimento al ‘rinascimento’ arabo. “Quell’affermazione? La ridirei. Sono molto convinto che la questione sul nuovo rinascimento arabo sia un tema molto interessante”.
Argomenti: matteo renzi