Nel corso delle dichiarazioni di voto in Senato sulle comunicazioni di Mario Draghi in vista del Consiglio Europeo, Salvini ha di nuovo lanciato strali contro la Cina, forse nell’estremo tentativo di spostare l’attenzione sulla grossolaneria e l’incompetenza sempre più evidenti nella Lombardia a guida Lega: “La libertà non è un diritto negoziabile, la responsabilità neanche. Quindi buoni rapporti con tutti, ma mi aspetto un giorno che un tribunale internazionale e indipendenti chiami la Repubblica cinese a rispondere del contagio che ha diffuso in tutto il mondo con bugie, omissioni e ritardi”.
La questione cinese non è comunque un’invenzione di sana pianta da parte di Salvini: sebbene siamo lontani dalla granitica certezza che il Coronavirus sia stato creato in laboratorio, come sosteneva gran parte della destra e che sembra un’ipotesi da complottismo spicciolo, è comunque vero che il team di esperti inviati dall’Oms in Cina per indagare sulle origini del Covid ha rilasciato solo un rapporto provvisorio, mai pubblicato, in cui comunque si denunciava una scarsa collaborazione da parte delle autorità cinesi.
Che la Cina abbia un ruolo opaco in questa storia e che i ritardi e le omissioni abbiano avuto un peso nella diffusione dell’epidemia non è una novità. E le autorità internazionali tutte ne sono al corrente. Insomma, i proclami di Salvini sembrano voler scoperchiare una verità scomoda ma la verità è che sono posizioni già molto note e che nessuno sta cercando di omettere.
Argomenti: covid-19 matteo salvini