Padre Alex Zanotelli, da sempre sostenitore di politiche di accoglienza e solidarietà verso i migranti, ha deciso di indire un “digiuno di giustizia” contro l’immobilismo del Viminale guidato dall’ex prefetto Luciana Lamorgese, rea secondo Zanotelli, di trattenere nei porti le navi delle Ong che potrebbero invece salvare molte vite umane: “Le politiche migratorie del governo attuale sono sempre più pesanti.
Draghi appoggia con fermezza l’agenzia europea Frontex che ha il compito di pattugliare i confini europei (quest’anno spenderà oltre un miliardo di euro!), ma non muove un dito per salvare vite umane nel Mediterraneo”.
Dati alla mano, il sacerdote ricorda che “nei primi tre mesi di quest’anno sono già state inghiottite dal mare dai 640 ai 1200 migranti.
Invece è sempre più attiva la Guardia costiera libica (creata e finanziata dall’Italia!) che, in questi mesi primi tre mesi ha intercettato in mare, (con l’aiuto dell’Italia!), 5.400 rifugiati e li ha riportati nei lager libici, veri e propri inferni”.
Denuncia in proposito padre Zanotelli che “in questa grave situazione diventa ancora più micidiale la politica della Ministra degli Interni, Lamorgese, che trattiene nei porti italiani, per banalità burocratiche, le navi delle Ong”.
Da qui la nuova protesta davanti ai Palazzi del potere il prossimo 7 aprile.
“Come ogni mercoledì del mese (da ormai 3 anni), – ricorda Zanotelli- saremo dalle 15 alle 18 in piazza Montecitorio , davanti al Parlamento, per contestare le politiche migratorie, razziste e xenofobe, del governo italiano e di Bruxelles.
Un digiuno, questo, rilanciato la scorsa settimana con forza anche dal Cantiere Casa Comune della famiglia comboniana, a cui si è aggiunto anche un digiuno a staffetta”.
Padre Zanotelli non condivide il modus operandi del ministro dell’Interno: ” Ora le navi salva-vite vengono anche trattenute nei porti italiani per la quarantena, disposizioni sanitarie che però non vengono applicate alle navi commerciali.
Quello che la ministra degli Interni pensa a tal riguardo lo si evince dalle sue dichiarazioni, a Catania, per il processo a Salvini: ‘Le navi stazionano per giorni nelle acque libiche per caricare più persone possibili e aspettano altri carichi prima di ripartire per l’Italia’.
Il ‘Giornale’, da pari suo, ne ha tirato subito le conseguenze: ‘ I taxi del mare non recuperano naufraghi, ma immigrati clandestini”.
– Denuncia ancora una volta il missionario comboniano: ” Questa è una politica razzista e xenofoba che il governo porta avanti in nome della Ue per costruire il grande muro attorno all’ Europa per salvarci dagli invasori.
E questa stessa politica la si vede anche nel tentativo, da parte della Lamorgese, di piazzare aerei e navi italiane nelle acque di fronte alla Tunisia, per bloccare i barchini in partenza per l’Europa.
E’ la stessa politica che viene eseguita sui nostri confini occidentali e orientali.
Il Ministero degli Interni sta lavorando per piazzare poliziotti italiani a Bordenecchia per bloccare migranti che tentano di arrivare in Francia.
Nell’ultimo anno la polizia francese ha respinto 21.000 migranti, mentre a Trieste l’Italia sta respingendo migliaia di profughi della rotta balcanica, in Slovenia, la quale li deporta in Croazia e questa in Serbia dove finiscono nell’orribile campo di Lipa.
Sempre a Trieste la mano dura del governo è caduta sull’associazione Linea d’ombra, fondata da Gian Andrea Franchi e sua moglie Lorena Fornasir: sono loro che lavano i piedi ai migranti in arrivo.
Ora sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione illegale per aver ospitato per una notte una famiglia iraniana”.
Per Zanotelli è altrettanto inaccettabile che si arrivino a intercettare le conversazioni dei giornalisti: “Questo clima minaccioso si sta ora estendendo sia sulle navi Ong come Medici senza frontiere e Save the Children, ma anche sui giornalisti che seguono le vicende della Libia! Infatti le conversazioni telefoniche di una serie di giornalisti sono state intercettate dalla Procura di Trapani per il processo in atto contro la Ong tedesca Jugend Rettet che sosteneva la nave Juventa.
E’ inaccettabile che lo Stato metta sotto processo chi espleta un compito che spetta proprio al governo: salvare vite umane.
Queste persone che fuggono da guerre, fame e cambiamenti climatici, di cui noi paesi ricchi siamo responsabili, non sono migranti, ma profughi, rifugiati che hanno diritto all’accoglienza.
E’ quanto ci insegna con forza Papa Francesco: Per tutte queste ragioni digiuneremo mercoledì 7 aprile”.
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