Le parole di Draghi in visita nel Paese libico al cospetto del governo guidato dal primo ministro Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh faranno storcere il naso a più di qualche esponente della maggioranza in Italia.
Da Tripoli il premier ha ringraziato esplicitamente il governo libico per “i salvataggi” dei migranti in mare, aggiungendo che la questione migratoria non rappresenta “solo un problema geopolitico ma anche umanitario”.
Durante la sua prima visita da premier all’estero, Draghi ha riservato poche parole al tema migranti e diritti umani, concentrandosi di più sul “momento unico” per ricostruire “un’antica amicizia” tra i due Paesi.
“Sul piano dell’immigrazione noi esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia.
Ma il problema non è solo geopolitico, è anche umanitario e in questo senso l’ Italia è uno dei pochi Paesi che tiene attivi i corridoi umanitari”, ha dichiarato Draghi nel corso di una conferenza stampa congiunta con il primo ministro libico Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh.
E ancora: “Il problema dell’immigrazione per la Libia non nasce solo sulle coste, ma si sviluppa anche ai confini meridionali.
L’Ue è stata investita del compito di aiutare il governo libico anche in quella sede”.
Il premier ha sottolineato l’unicità del momento storico che si apre per il Paese nordafricano: ″È un momento unico per la Libia, c’è un governo di unità nazionale legittimato dal Parlamento che sta procedendo alla riconciliazione nazionale.
Il momento è unico per ricostruire quella che è stata un’antica amicizia”, ha sottolineato.
“Un requisito essenziale per procedere con la collaborazione è che il cessate il fuoco continui”, ha precisato Draghi.
La “sicurezza dei siti è indubbiamente un requisito essenziale per poter procedere con la collaborazione”, ha detto il premier.
“Mi sono state date rassicurazioni improntati durante il nostro incontro straordinariamente soddisfacente, caloroso e ricco di contenuti”.
E ancora: “C’è la volontà di riportare l’interscambio tra i due paesi ai livelli che aveva 5-6-7 anni fa e anzi la conversazione di oggi mi assicura che si vuole anche superare quel livello.
Si vuol fare di questa partnership una guida per il futuro nella piena sovranità della Libia”.
Il premier libico Dbeibeh, dal canto suo, ha sottolineato “il ruolo molto importante” dell’Eni “per la Libia nel settore dell’energia”, auspicando “un aumento della collaborazione tra Italia e Libia nel settore dell’elettricità e dell’energia, già prevista nell’accordo di amicizia”.
“Abbiamo avuto contatti con l’Eni in questo senso”, ha aggiunto il premier libico. Il nuovo governo ha “molto interesse in una collaborazione strategica con l’Italia” che passi anche per una “cooperazione sanitaria”.
“Apprezziamo questa visita speciale, l’Italia è tra i pochi Paesi che ha mantenuto i rapporti con Tripoli in un momento molto difficile”, ha sottolineato Dbeibeh, che ha ringraziato Draghi per la “considerazione” e la “serietà” con cui il governo di Roma “ha manifestato interesse” per la Libia.
Quanto all’immigrazione, il libico ha affermato che “l’Italia e la Libia si trovano ad
affrontare una sfida comune, che è l’immigrazione.
È una questione che non riguarda solo la Libia, che è un Paese di passaggio, e neanche solo l’Italia, è un problema europeo e internazionale”.
Draghi in visita a Tripoli ringrazia il governo Dbeibeh per aver salvato i migranti in mare
Il premier Draghi nel suo primo viaggio all'estero: "Momento unico per ricostruire l'amicizia storica fra Italia e Libia"
globalist Modifica articolo
6 Aprile 2021 - 10.57
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