Salvini continua a battagliare con il governo di cui lui stesso fa parte, chiedendo misure molto meno restrittive di quelle presenti e nascondendosi dietro il principio della scienza per arrivare a traguardi a proprio favore.
“Le riaperture? Non facciamo la schedina del totocalcio ma ci affidiamo alla scienza”, ha detto al suo arrivo al bunker di Catania dove sta iniziando la nuova udienza preliminare per il caso Gregoretti.
“Quando la scienza impone una chiusura è giusto chiudere – dice il capo della Lega – quando gli stessi dati scientifici, come accade da giorni e giorni, dicono che calano i ricoveri e quindi la situazione torna più tranquilla, quando la scienza vale quando si passa al rosso, la stessa scienza deve valere quando si passa al giallo”.
“Sui vaccini si corre” – “Sul tema vaccini si sta correndo, per fortuna” ma per l’economia “bisogna fare di più e più in fretta”.
“Archiviati i miliardi di sprechi e le primule di Arcuri – ha aggiunto – l’obiettivo 500 mila vaccini al giorno entro aprile è realistico, sempre che l’Europa non si metta di traverso. In tema economico bisogna raddoppiare gli sforzi e gli impegni”.
“L’incontro con Letta è stato un incontro tra le prime due forze politiche del paese – dice – che mettono da parte le bandiere e le ostilità nel nome dell’amore per l’Italia e abbiamo concordato che il prossimo dovrà essere il primo vera grande decreto imprese. Da 50 miliardi non di meno, destinato ai lavoratori che hanno sofferto di più e ottenuto meno”.
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