di Antonello Sette
Mastella si riapre?
Si riapre ad alcune condizioni – spiega il Sindaco di Benevento rispondendo all’Agenzia SprayNews -. Con la gradualità e le modalità di sicurezza che mi sembrano indispensabili.
Anche i ristoranti? Anche di sera?
Direi di sì, soprattutto se sono aperti all’esterno. E, in questo caso, sì, anche la sera.
Da lunedì prossimo?
Questo non lo so. Siamo legati mani e piedi alla curva del contagio. Siamo comunque in dirittura d’arrivo. Al massimo all’inizio di maggio sarà indispensabile una svolta di questo genere.
Basta anche con il coprifuoco?
Questo no. Ci sarà sempre un coprifuoco. Aprire un ristorante non vuol dire restarci dentro, o girovagare nei paraggi, fino alle prime ore del mattino. Ragionevolmente si può pensare di chiudere alle ventitré e trenta per poi tornare a casa entro mezzanotte. La normalità non è più consentita. Non ci appartiene più.
Passiamo ai vaccini. Questa mattina a Benevento ci si è vaccinati regolarmente?
Stamattina i vaccini non c’erano. Sembra che arriveranno nel pomeriggio. Mi domando come si possa pensare di arrivare alle annunciate cinquecentomila vaccinazioni al giorno. Se è così a Benevento, sarà così anche altrove. Mancano i vaccini. Questa è la verità.
Mi faccia capire meglio. Le persone che si erano prenotate hanno fatto un viaggio a vuoto?
Proprio così. I vaccini non erano arrivati.
Tutto procede, a quel che lei mi dice, secondo il disordine prestabilito. Spero sia l’unico problema o ce ne sono altri?
Ad aggravare la situazione ci si è messa, come lei potrà immaginare, l’altalena mediatica su Astrazeneca e, da ultimo il dietrofront, spinto dalla stessa onda, su Johnson & Johnson. Molti, a questo punto fanno fatica a farsi iniettare questi due vaccini.
Eppure proprio ieri il virologo Giuseppe Remuzzi mi rassicurava sulla sicurezza di Astrazeneca…
Io non discuto il risvolto scientifico della questione. Io contesto l’approccio mediatico che è stato gestito in malo modo. Una volta Astrazeneca va bene per gli under 65 e la volta dopo è l’esatto contrario, una volta il problema c’è solo per le donne, un’altra volta no. E’ evidente che la gente non solo si spazientisce, ma comincia a preoccuparsi. Già inocularsi un qualcosa di diverso e inusuale all’interno del proprio organismo crea un minimo di perplessità. Immagini che cosa accade quando questa istintiva perplessità si combina con l’annuncio in pompa magna di alcuni possibili effetti indesiderati. Lei m dirà che si tratta di probabilità remote, ma la gente si domanda “e se capitasse a me?”. Uno su un milione? E se quell’uno sono io? La partita a livello mediatico la si è giocata proprio male.
Lei pensa che ci sia bisogno di zone franche a contagio zero per risollevarsi e ripartire?
Le persone fragili, gli ultraottantenni sì certo, ma contemporaneamente ci sono alcune categorie che hanno avuto in questo periodo problemi inenarrabili. Nel mondo del turismo, in particolare, credo sia importante fare qualcosa in tutta Italia. Si sceglie ora dove andare e, non avendo garanzie per l’Italia, è evidente che i turisti finiscano per cambiare la loro meta preferendo la Spagna o la Grecia dove di sentono più tranquilli.
E quindi che cosa bisognerebbe fare?
Io dico che bisogna andare avanti a vaccinare i fragili e gli over 80, ma che una parte dei vaccini può andare a coprire le necessità del turismo. Mi scusi, ma se la categoria dei vaccinati alla voce “Altri” già comprende due milioni di persone, perché non inserire fra “gli altri” i commercianti o almeno gli addetti al settore alberghiero, perché altrimenti andiamo in vacca anche là. Quale è il problema? Non abbiamo sollevato nessuno problema per i professori, gli avvocati, i magistrati e le categorie più strane, mi dica se sia possibile che proprio gli addetti al turismo possano rappresentare un problema. Hanno abusato per altri, ora le sembra abbia un senso dire “gli addetti al turismo no”.
Spostiamoci a Roma, ai palazzi della politica. La gente muore e loro litigano un giorno sì e l’altro pure. Non è surreale?
Il nodo sarebbe semplice. Una volta accettato di far parte tutti, a partire da una drammatica emergenza, di un Governo dalle larghe intese, si dovrebbe mantenere la disciplina che la scelta presuppone. La guida è Draghi e quello che dice Draghi si dovrebbe fare. Come se fosse un una sorta di dittatore a tempo. Non dico Erdogan, ma un Cincinnato, che per un periodo limitato esercita il suo potere per farci uscire dal guado sia dal punto di vista sanitario sia da quello sociale ed economico.
E invece?
Invece uno strilla da una parte, uno dall’altra. Chi è rigorista, chi è aperturista. Mi paiono categorie dello spirito fuori luogo e fuori senso.
A proposito di chi strilla da una parte e chi dall’altra, è in corso una querelle fra i partiti che come Forza Italia e Italia Viva vorrebbero l’istituzione di una commissione d’inchiesta sui rapporti passati e presenti fra magistratura e politica e quelli che la osteggiano come Pd e Cinquestelle…
La contrapposizione è inaccettabile. Non può esserci una gara fra chi attacca i magistrati e chi li difende. In questo modo si ledono sia l’autorità dei magistrati sia quella della politica in quanto tale. Bisognerebbe capire se esistano le condizioni di una Commissione solo dal punto di vista della Costituzione. Senza fare il tifo e dividersi per spirito ideologico e di parte. Né dentro magistratura né all’interno della politica. Giudici di destra, giudici di sinistra, partiti che stanno con gli uni o con gli altri. E’ un andazzo pericoloso. I magistrati devono fare i magistrati senza entrare nelle cose della politica e viceversa. Altrimenti è la fine. La fine del sistema democratico. La fine della democrazia.
Che cosa la fa più arrabbiare in questo periodo buio e tempestoso?
Mi arrabbio perché non ci si rende conto che c’è gente che ancora muore e tanti altri che rischiano di morire di preoccupazioni e angosce economiche e sociali.
Ci si pensa poco. Anche il Pd, ad esempio, divaga e non sembra rendersi conto del momento…
Non solo il Pd. Un po’ tutti, mi sembra.