Conte attacca Salvini (e Meloni): "C'è chi soffia sul fuoco e chi prova a spegnere l'incendio"
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Conte attacca Salvini (e Meloni): "C'è chi soffia sul fuoco e chi prova a spegnere l'incendio"

L'ex premier attacca la destra: "La responsabilità di governo impone di tutelare la salute dei cittadini oltreché di preservare il tessuto economico e sociale”

Giuseppe Conte
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26 Aprile 2021 - 17.03


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Da quando non è più il presidente del Consiglio sono state molto poche le uscite di Giuseppe Conte e le sue prese di posizione.

È risultata per questo molto significativa la sua ultima stoccata nei confronti della destra, e della Lega, che dopo la fine del governo Conte II gioca all’essere contemporaneamente sia al governo che all’opposizione continuando imperterrita a soffiare sul fuoco.

Le durissime parole dell’ex premier, in un lungo post su Facebook, risultano anche un modo per tornare sul campo e per mostrare la differenza tra il suo approccio, M5s, da quello di Salvini.

La Lega deve decidere se stare al governo o all’opposizione: è questo in sintesi il messaggio che Giuseppe Conte, leader in pectore del Movimento 5 stelle, ha lanciato con un post su Facebok per criticare la battaglia lanciata dal leader del Carroccio Matteo Salvini contro il mantenimento del coprifuoco.
“Da che parte stare? Dalla parte di chi soffia sul fuoco o dalla parte di chi prova a spegnere l`incendio?”, ha scritto.

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“Governare in tempi di pandemia è una responsabilità dura, durissima. Si è costretti a intervenire – ha osservato – con misure limitative di alcune pur fondamentali libertà costituzionali, a chiedere grandi sacrifici ai propri connazionali. Posso garantirvi che si tratta di scelte difficili, anzi difficilissime. Ma la responsabilità di governo impone di tutelare la salute dei cittadini oltreché di preservare il tessuto economico e sociale. E talvolta tutto questo si traduce in scelte a primo giudizio impopolari, poco adatte a chi in tempi di pandemia preferisce guardare alle tabelle dei consensi”.

A giudizio dell’ex presidente del Consiglio “una forza politica è libera di scegliere la via più comoda dell’opposizione, sperando di riuscire a intercettare il diffuso malcontento delle tante famiglie e imprese che stanno affrontando una durissima prova. Oppure può decidere di condividere le responsabilità di governo, avendo così la possibilità, con i propri ministri, di sedere ai tavoli dove si formano le decisioni e orientare le scelte. Utilizzare la propria posizione per incassare onori e vantaggi, rifuggendo però oneri e responsabilità, è tanto facile quanto ingiusto e scorretto”.

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“Per rispetto dei nostri concittadini che soffrono abbiamo tutti il dovere – ha detto ancora Conte – di essere trasparenti: è intollerabile in piena pandemia fingere di essere all`opposizione per cavalcare il malcontento dei cittadini e al tempo stesso assestarsi comodamente al vertice di ministeri importanti e sedersi tra i banchi della maggioranza per lucrare vantaggi, per appuntarsi medaglie e piantare bandierine. Sia chiaro, nessuno qui esulta per un coprifuoco che dal periodo invernale si trascina alle ore 22. Si tratta di una forte limitazione alla libertà di circolazione, un sacrificio personale ed economico enorme per molti di noi. E’ una misura che non può che essere transitoria. Confidiamo tutti che possa essere rivista il più presto possibile, non appena l`andamento della curva epidemiologica lo permetterà. Ma sempre sulla base dei dati scientifici, applicando i criteri di adeguatezza e di proporzionalità”.

“Cosa faranno adesso i ministri leghisti? Si accoderanno – si è chiesto Conte – ad apporre le proprie firme alla iniziativa propagandistica contro il coprifuoco lanciata ieri dal loro leader di partito, oppure si dissoceranno? Immagino che tutti i cittadini vorrebbero idealmente firmare non solo contro il coprifuoco, ma contro tutte le limitazioni e le sofferenze che questa pandemia ci sta procurando. Ma forse, prima di tutto, i cittadini pretendono dai propri governanti trasparenza e correttezza”.

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Secondo Conte, in conclusione, “bisogna scegliere da che parte stare: se da quella di chi soffia sul fuoco o da quella di chi si rimbocca le maniche per spegnere l’incendio”.

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