Il Pd attacca Salvini per la raccolta firme sul coprifuoco: "Se non vuole stare al governo esca"
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Il Pd attacca Salvini per la raccolta firme sul coprifuoco: "Se non vuole stare al governo esca"

Dopo l'astensione in Cdm della scorsa settimana è battaglia aperta tra Pd e Lega: "Salvini decida se stare dentro o fuori"

Enrico Letta
Enrico Letta
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26 Aprile 2021 - 07.37


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Il clima sereno per il passaggio a zona gialla di 15 regioni da oggi 26 aprile è agitato dallo scontro interno al governo tra Lega e Pd.

A scaldare gli animi è il tema del coprifuoco, con l’orario rimasto invariato alle 22.

La scorsa settimana, durante il voto per il decreto Covid, Salvini e i suoi si erano astenuti in Consiglio dei Ministri, ma Letta non ci sta e suggerisce una strada alternativa se gli aperturisti vogliono un ‘liberi tutti’ completo.

Salvini è tornato alla carica già in nottata, durante una diretta Facebook, incalzando: “Speriamo inizi il conto alla rovescia per tornare a vivere. Le battaglie si vincono dentro il governo e non scappando, cercando di limitare la prepotenza di chi vede solo rosso o chiusure”.

Poi, in mattinata, la Lega lancia la sottoscrizione per “togliere il coprifuoco e ottenere maggiori riaperture dove la situazione sanitaria sia sotto controllo”.  A dare notizia dell’iniziativa è lo stesso leader sui propri profili social. 

Mobilitazione a cui fa seguito l'”appello a tutti coloro che credono nel valore della libertà” lanciato da Giorgia Meloni, che chiede: “Aiutateci ad abolire il coprifuoco”.

Fratelli d’Italia si appresta a dar battaglia martedì in Aula, quando la Camera dovrà votare un ordine del giorno presentato dal partito di Meloni in cui si impegna il governo ad abolire il coprifuoco, chiedendo a tutti i partiti a favore dello stop di sostenerlo.

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Al leader leghista replica il segretario dem Letta: “Draghi ha tenuto il punto ed ha fatto bene. Non voglio creare problemi voglio che il governo vada avanti due anni fino alla fine della legislatura, ma non può succedere di nuovo che un partito dentro la maggioranza non voti. Chi lo fa deve trarre le conseguenze, chi non vuole stare al governo non deve stare al governo”, scandisce.

“Mi stupisce che Salvini stia partecipando a una raccolta firme contro il coprifuoco che il governo, di cui lui fa parte. Per quanto mi riguarda io suggerisco sommessamente di considerare che è successo una volta e non deve succedere più. Chi lo fa deve tirare le conseguenze”, aggiunge Letta. 

Parte il fuoco di fila dem contro il ‘Capitano’: “Non si può stare al governo e contemporaneamente ogni giorno attaccarlo. Salvini ora si inventa una raccolta di firme contro la decisione del governo, di cui fa parte, sul coprifuoco. E’ inaccettabile. Salvini decida se stare dentro o fuori dal governo”, afferma la capogruppo alla Camera Debora Serracchiani. “Salvini sia serio e non prenda in giro gli italiani. Vorrei sapere, cosa pensano i ministri della Lega delle dichiarazioni del loro leader?”, aggiunge l’omologa al Senato, Simona Malpezzi.

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“Raccogliere firme, come sta facendo Salvini, contro le decisioni prese dal governo in cui si sta e si hanno i ministri è contro il buon senso ed è inaccettabile. O si sta al governo o si sta all’opposizione altre opzioni sono un imbroglio”, incalza il vicepresidente dei senatori Pd Franco Mirabelli.

Difende la linea decisa dal governo il titolare della Salute, Roberto Speranza: “Vogliamo fare un passo per volta. Fare un passo troppo lungo in questo momento potrebbe farci tornare poi indietro. L’orario delle 22”, individuato per il coprifuoco, “riduce mobilità. E’ una scelta che il governo, i tecnici e gli scienziati hanno deciso di fare per spirito di cautela”. 

A gettare nuova benzina sul fuoco ci pensa la ministra di Forza Italia – altra forza politica contraria al mantenimento del coprifuoco alle 22 – agli Affari regionali, Mariastella Gelmini, che in un’intervista osserva: “C’è stata qualche polemica sul coprifuoco e sulla difficoltà per i ristoratori ad erogare i propri servizi la sera”. Ma, assicura, “voglio chiarire un punto: chi va a cena fuori può stare tranquillamente seduto al tavolo fino alle 22 e poi, una volta uscito dal locale, far ritorno a casa senza alcun rischio di ricevere sanzioni”. 

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Ma il sottosegretario all’Interno, il pentastellato Carlo Sibilia, stoppa ogni fuga in avanti e precisa: “La legge e la circolare del Viminale sono chiare e prevedono il ritorno a casa proprio alle 22, anche per chi cena all’aperto. Se c’è qualcosa da dire sugli aspetti di sicurezza non è il caso lo faccia il ministro degli Affari regionali. In Italia l’unica voce credibile e autorità competente in questo senso è quella del ministro dell’Interno. Evitiamo pertanto interpretazioni personali che possano ingenerare confusione tra i cittadini e mettere in difficoltà le forze dell’ordine”.

Infine, anche il tema dei migranti, con i nuovi naufragi, potrebbe contribuire ad alimentare la tensione nel governo e tra le forze di maggioranza. Enrico Letta mette in chiaro: “Ci sono questioni che non sono negoziabili”.
Per il segretario dem “i voti si possono perdere, la dignità no e quando si lascia morire in mare delle persone e’ contro le leggi del mare. Le persone si salvano a prescindere che siano migranti o no”.

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