La xenofobia della Lega in scena a Milano: "Sala discrimina gli italiani'
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La xenofobia della Lega in scena a Milano: "Sala discrimina gli italiani'

Un gruppo di militanti capitanati da Silvia Sardone, europarlamentare e consigliera comunale: "Se sei milanese sei discriminato. Perché gli aiuti agli stranieri sono dieci volte superiori a quelli per gli italiani"

Manifestazione xenofoba della Lega a palazzo Marino
Manifestazione xenofoba della Lega a palazzo Marino
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8 Maggio 2021 - 10.40


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Quando si dice la xenofobia. E quando si dice che le frasi di Salvini sugli immigrati regolari che sono ‘fratelli’ siano chiacchiere al vento mentre quel partito ce l’ha con gli stranieri.
C’è stato un presidio della Lega davanti Palazzo Marino, a Milano, per denunciare “la discriminazione nei confronti degli italiani, sistematicamente scavalcati dagli stranieri in ogni graduatoria che riguarda le politiche sociali del Comune”. 

Un gruppo di militanti e attivisti, capitanati da Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega e dal commissario della Lega a Milano, Stefano Bolognini, ha esposto uno striscione con la scritta ‘Sala discrimina gli italiani’.

“Se sei milanese e per un momento della vita sei in difficoltà economiche -ha detto Sardone- se sei italiano, allora sei discriminato. Perché gli aiuti agli stranieri, a Milano, sono dieci volte superiori a quelli per le famiglie italiane. Come era prevedibile, gli aiuti a tutela del reddito sono aumentati, perché è aumentata la povertà nella nostra città, ma il sindaco Sala è più attento ad altre questioni”.
 Del resto “una volta la sinistra si occupava dei poveri, oggi invece, preferisce fare altre battaglie”.

“Milano ha per l’80% della popolazione regolare di origine italiana e il 20% di origine straniera -aggiunge Bolognini-. Nessuno è contro gli stranieri, che sono i benvenuti se vengono, lavorano e si integrano. Diverso è prendere in giro italiani che hanno bisogno, specie in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, aiutare solo gli stranieri”. Ecco perché, assicura, “la prima settimana di lavoro del futuro sindaco di centrodestra sarà quella di far tornare Milano una città normale, dove i sussidi possono andare agli stranieri, ma anche agli italiani”.

Parole davvero malinconiche.

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