Qualche giorno fa Alessandra Laterza, una libraia romana, aveva deciso di esporsi facendo l’etica scelta di non vendere il libro della capa di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Sugli scaffali del suo negozio non sarà infatti rintracciabile “Io sono Giorgia”, l’ultima “fatica” della bolsonariana.
Laterza aveva dichiarato di non voler venderlo perché preferiva “lo scopo educativo, piuttosto che le azioni di marketing”
Questa scelta non è andata giù a molti all’interno del partito, come si evince dalle dichiarazioni di Giovanbattista Fazzolari, responsabile nazionale del programma di FdI.”
La famosa libraia indipendente, che ha annunciato che non venderà il libro di Giorgia Meloni, non solo è una dirigente ed ex candidata del Pd ma ora, come risulterebbe da un articolo de Il Giornale, emerge anche che sarebbe stata, casualmente, tra i ‘fortunelli’ vincitori del bando della Regione Lazio per i “progetti di promozione e diffusione della lettura per grandi e piccoli”. Soldi dei contribuenti italiani compresi gli elettori di Giorgia Meloni. Visto che ha deciso di fare una attività militante e di parte non può ovviamente svolgerla sulle spalle della collettività. Restituisca, quindi, il contributo ricevuto”.
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