Caso Gregoretti, Salvini attacca: "Contro di me processo politico per aver fatto il mio dovere"
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Caso Gregoretti, Salvini attacca: "Contro di me processo politico per aver fatto il mio dovere"

Salvini si definisce martire della giustizia italiana e il suo processo per il caso Gregoretti come un processo politico a suo carico

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13 Maggio 2021 - 13.23


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Per questo vorrebbe cambiare le regole, magari a colpi di referendum popolari e non, come chiede l’Europa, tramite riforme condivise all’interno del Parlamento.
“Cambiare la giustizia con i referendum per evitare “processi politici” come quello che rischia di essere il procedimento di Catania nei confronti di Matteo Salvini”. È lo stesso segretario leghista a legare le due questioni, incontrando i giornalisti a margine di una iniziativa per i disabili presso la Regione Lombardia.
Alla vigilia dell’udienza a Catania per il caso Gregoretti, Salvini afferma: “L’Italia è l’unico Paese della Ue a mandare a processo un ministro per un atto di governo, un ministro portato davanti a un Tribunale per aver fatto quello che aveva promesso in campagna elettorale. 
Se non è un processo politico questo, ditemi voi di che cosa si tratta… Non ce l’ho coi giudici, ce l’ho coi politici di sinistra che ogni volta che perdono le elezioni provano a vincere in un tribunale”. E aggiunge: “Mi auguro di andare incontro a una giustizia uguale per tutti, non ad un tribunale politico come spesso è accaduto in passato. 
Vado senza paura, ma non vedo l’ora che arrivi la metà di giugno perchè gli italiani possano mettere la firma per 5 referendum che possono davvero cambiare la giustizia alla faccia delle correnti e dei tribunali politici. Tempi più rapidi e processi non politici ma veramente liberi e indipendenti”.
La raccolta firme per i referendum, ribadisce il segretario leghista, “non è un’iniziativa contro nessuno: se il governo e il Parlamento riusciranno a fare la riforma bene, altrimenti ci penseranno i cittadini. 
Mi fa strano che dal Pd definiscano il referendum pericoloso, è quanto di più democratico e trasparente ci possa essere”.

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