D'Alema: "La sinistra italiana ha abbandonato i palestinesi, grave mancanza di memoria storica"
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D'Alema: "La sinistra italiana ha abbandonato i palestinesi, grave mancanza di memoria storica"

L'ex premier: "Israele non ha il diritto di continuare a occupare i Territori palestinesi, di annettere Gerusalemme e colonizzare tanta parte della Cisgiordania. La loro politica di destra avallata dagli Usa rafforza Hamas"

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20 Maggio 2021 - 07.35


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Una netta presa di posizione da parte di Massimo D’Alema, che spiega come le politiche estere verso il Medio Oriente siano cambiate negli ultimi anni.

“L’Italia è un paese che ha avuto una politica di amicizia per i palestinesi, un patrimonio che non è stato solo della sinistra, ma di tutte le forze democratiche, da Enrico Berlinguer a Bettino Craxi, ad Aldo Moro e molti altri. Oggi i palestinesi sono stati abbandonati dall’Italia e dall’Europa e neppure le migliori forze della sinistra sembrano in grado di tornare a dire la verità”.

Così Massimo D’Alema, secondo cui ”è grave la mancanza di memoria storica dell’Italia. Israele non ha il diritto di continuare a occupare i Territori palestinesi, non ha il diritto di annettere Gerusalemme e colonizzare tanta parte della Cisgiordania. Non ha il diritto di cacciare i palestinesi dalle loro case e non ha il diritto di aggredire le persone riunite in preghiera nella grande spianata di Gerusalemme. È questa politica della destra israeliana, avallata dagli Usa e non contrastata dall’Europa, che ha finito per rafforzare Hamas. Quello che accade oggi è che la reazione agli inaccettabili razzi di Hamas finisce per colpire indiscriminatamente la popolazione palestinese seminando una strage fra civili, innocenti e bambini”.

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Secondo l’ex presidente del Consiglio, il processo che ha causato l’abbandono dei palestinesi da parte della sinistra “ha riguardato l’intera Europa, che pure formalmente non riconosce l’annessione di Gerusalemme. La solidarietà verso i palestinesi è stata erosa negli ultimi 15 anni, in cui è maturato un sentimento anti-arabo che ha assunto forme crescenti di islamofobia. Colpisce che in prima fila con Israele ci sia la destra nazionalista venata di razzismo. Una destra erede dell’antisemitismo oggi ha convertito quel sentimento in anti-islamismo. Questo dovrebbe far riflettere il mondo israeliano e le comunità ebraiche. Io non sono antisemita, mio padre ha combattuto contro i nazisti, mio nonno era un antifascista che, lavorando alle Poste, intercettava le lettere di denuncia per cercare di salvare le famiglie degli ebrei dalla deportazione. La sinistra italiana non è mai stata antisemita, ma ritengo la politica della destra israeliana una vergogna”.

“Non possiamo criticare Cina e Russia sui diritti umani – prosegue l’ex segretario del Pd – e accettare quello che accade a Gaza e in Cisgiordania. Credo che il rilancio di una sfida anche ideologica sul tema dei diritti umani nel mondo, quale quella che gli Usa muovono oggi alla Cina e ad altri attori, debba essere coerente. L’incoerenza non è ammissibile. Per fortuna negli Usa c’è un gruppo significativo di parlamentari democratici che iniziano a far la circolare parola d’ordine Palestinian lives matter, io spero in questo”.

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