Sarà la giustizia a dare il verdetto su ciò che è accaduto al sindaco di Stirano, in provincia di Napoli, in un caso sicuramente curioso e che farà discutere: un furto di biciclette, o almeno, questo è quello che si sostiene.
”E’ una vicenda paradossale, per certi versi allucinante. Non ho commesso nessun furto, mi sono semplicemente limitato a rimuovere alcune biciclette ferme, con tanto di catena, nell’androne del Comune e poste in modo da ostruire anche il regolare passaggio. Per giunta personalmente non sapevo a chi appartenessero quei mezzi. Ho fiducia nella magistratura e porterò nelle sedi opportune le prove che dimostrano l’estraneità ai fatti che mi vengono contestati”.
Questa è la difesa del sindaco Antonio Del Giudice, raggiunto insieme ad altre due persone (volontari di protezione civile) da un avviso di conclusione indagini con un’ipotesi precisa di reato: furto pluriaggravato. Perché secondo la Procura della Repubblica di Torre Annunziata e secondo i carabinieri della compagnia oplontina che hanno svolto le indagini dopo la denuncia presentata da uno dei proprietari delle bici, quei mezzi sarebbero stati portati via intenzionalmente e sapendo precisamente a chi appartenessero.
Ovvero ad alcuni immigrati che sfruttavano la vicinanza del Comune con la stazione della Circumvesuviana per fermare lì i loro mezzi di trasporto e partire alla volta di Napoli, dove lavorano come ambulanti in aree mercatali.
Siamo a metà novembre: stando alle conclusioni a cui sono arrivati gli inquirenti, il sindaco si arma di una grossa tronchese e, facendosi aiutare dagli altri due indagati, spezza le catene che assicurano le biciclette dalle azioni dei malintenzionati.
Alcune foto finiscono sui social e alimentano quello che diventa un dibattito politico che durerà diversi giorni, in una città nota in quel periodo anche per l’ordinanza firmata dal sindaco che a fine ottobre aveva imposto il lockdown a tutti i minorenni per contenere gli effetti della seconda ondata del Covid-19.
La discussione finisce anche in consiglio comunale, dove l’opposizione non risparmia critiche ad Antonio Del Giudice nemmeno sull’appartenenza politica, lui che è espressione di Fratelli d’Italia.
Sta di fatto che quando i proprietari sono tornati e non hanno più trovato le loro bici, dopo aver chiesto spiegazioni ottenendo a quanto pare solo risposte poco convincenti, hanno deciso di rivolgersi ai carabinieri.
Le indagini porteranno al ritrovamento delle biciclette, una delle quali sarebbe stato recuperata proprio a casa del sindaco Del Giudice.
Ora la nuova svolta, con la notifica del provvedimento di conclusione delle indagini, provvedimento a seguito del quale i tre indagati potranno presentare proprie memorie difensive o farsi ascoltare spontaneamente dai magistrati entro venti giorni.
Il primo cittadino non vuole aggiungere altro: ”Ribadisco la totale fiducia nella magistratura ma per gli aspetti legati alla vicenda parlerò nelle sedi opportune’