All’assemblea chiamata ad eleggerlo Enrico Letta aveva detto: “Sono stato un uomo di corrente per tutta la mia vita, però un partito che lavora per correnti, come qui da noi, non funziona. Non ho capito qual è la geografia. Dobbiamo superare insieme questa sclerotizzazione”.
Come ha scritto Paolo Molinari, da allora sono nate tre nuove “aree culturali”: le Agorà Democratiche promosse da Goffredo Bettini; Prossima, nata dall’iniziativa – fra gli altri – di Marco Furfaro e Nicola Oddati; ed Energia Democratica di Anna Ascani.
Ma se fosse il fiorire di area culturali non riconducibili a un singolo esponente il modo più sicuro di superare le correnti? Può sembrare un paradosso, ma tanto le Agorà Democratiche quanto Prossima, l’ultima arrivata nella galassia del Pd, hanno questa caratteristica peculiare: non sono riconducibili a personaggi di ‘spicco’ o leader riconosciuti di una parte di parlamentari. Si prenda il caso di Prossima, che nasce dall’iniziativa di un gruppo di eterogeneo composto da europarlamentari, dirigenti di partito, ex membri della segreteria che hanno come punto in comune il guardare ai temi più spiccatamente di sinistra, dalla transizione ecologica alla redistribuzione di ricchezza e lavoro.
Uno dei promotori dell’area, Nicola Oddati, la spiega così all’Agi: “Si tratta di una rete di esperienze associative e individuali che mette insieme figure riconducibili al Pd, ma anche alla sinistra in senso lato”.
Tra i nomi di spicco di questa rete ci sono quelli della presidente Pd, Valentina Cuppi, di Marco Furfaro, di Stefano Vaccari e di Paola De Micheli.
A tenerli insieme è una esigenza: “Rafforzare il Partito Democratico” certo, ma anche “costruire e consolidare uno schieramento progressista competitivo”. Che è anche l’obiettivo dichiarato del segretario. I temi, come accennato, sono quelli della “transizione green, della rivoluzione digitale, della redistribuzione del reddito e del lavoro, con la riduzione dell’orario lavorativo, e l’universalità dell’accesso alla conoscenza e al lavoro, soprattutto per giovani e donne”, sottolinea ancora Oddati, già membro della segreteria di Nicola Zingaretti: “Riteniamo che in questi due mesi Enrico Letta abbia lavorato bene con le proposte sullo Ius Soli, sul Ddl Zan e sulla dote per i giovani, che noi sosteniamo con convinzione”.
Nessun timore di mettere in difficoltà il segretario, dunque? “Tanto la nostra quanto l’iniziativa di Goffredo Bettini”, con le Agorà democratiche, “vanno in direzione opposta a questo: non c’è un personaggio di spicco a reclamare posti, ma solo idee da mettere in campo”, rimarca Oddati. L’altra iniziativa, alla presentazione della quale hanno partecipato tra gli altri lo stesso Enrico Letta e l’ex premier, Giuseppe Conte, è stata varata proprio da Bettini. In parte sovrapponibile a Prossima, almeno per quello che riguarda la vocazione di sinistra, quello di Bettini si configura come un think thank aperto.
A dimostrarlo c’è il ricco parterre di ospiti che ne hanno presenziato il varo, da Elly Schlein a Massimigliano Smeriglio, passando per Enrico Rossi e Roberto Morassut: Pd e non solo, soprattutto rappresentanti dei territori. Nuove aree culturali che si vanno ad affiancare e, in qualche caso, a sovrapporsi a quelle già esistenti. Sono ancora forti, infatti, le aree che fanno riferimento ai ministri Andrea Orlando e Dario Franceschini. Areadem fa riferimento al ministro della Cultura e annovera tra le sue fila anche la viceministra agli Affari Esteri Marina Sereni, l’ex ministra della Difesa Roberta Pinotti, i senatori Franco Mirabelli e Luigi Zanda. Dems è la corrente del ministro del Lavoro Andrea Orlando.
Fra i nomi, la vicepresidente del Senato Anna Rossomando, l’ex viceministro all’Economia Antonio Misiani e l’ex sottosegretario con delega all’editoria Andrea Martella. Accanto a queste, ci sono poi le correnti di Base Riformista e dei giovani Turchi. Correnti di minoranza, si direbbe. Se non fosse che l’assemblea che ha eletto all’unanimità Enrico Letta ha azzerato il contatore interno al Pd. Questo non significa, tuttavia, che non ci siano voci critiche. Lo si è visto anche con le proposte della dote ai 18enni. I Giovani Turchi sono guidati da Matteo Orfini e fanno parte della corrente anche alcuni fra i parlamentari più giovani, le deputate Giuditta Pini e Chiara Gribaudo (quest’ultima siede oggi in segreteria).
Oltre alle correnti nuove e a quelle che si confermano, ce ne sono anche di quelle che spariscono. Si tratta delle correnti che vengono formate in occasione dei congressi. E’ il caso di Fianco a Fianco, nata per sostenere Maurizio Martina da segretario Pd. Ne facevano parte anche l’ex capogruppo Graziano Delrio e l’attuale capogruppo Debora Serracchiani. Ora che Martina si è dimesso dal suo ruolo di deputato per diventare vicedirettore generale aggiunto della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, la corrente stava lentamente disgregandosi.
Ora, sotto la guida di Matteo Mauri, sta lavorando per recuperare lo spirito originario della mozione Martina. Altro esempio è Sempre Avanti, la “mozione” che faceva capo ad Anna Ascani e Roberto Giachetti, disciolta dopo la vittoria di Zingaretti alle primarie nel 2019. La sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico nel governo Draghi ha lanciato però una sua personale corrente, denominata Energia Democratica, allo scopo dichiarato di “rivitalizzare i valori fondativi del Pd”.
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