Giorgia Meloni che tuona contro Brusca è la stessa che tace sugli stragisti di Bologna liberi?
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Giorgia Meloni che tuona contro Brusca è la stessa che tace sugli stragisti di Bologna liberi?

Tutti sono ovviamente sgomenti per la liberazione (dopo 25 anni) del boss mafioso. Ma si dimenticano le leggi sui pentiti e si dimenticano le legge tese a redimere i condannati. E c'è chi lo fa in malafede

Giorgia Meloni
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1 Giugno 2021 - 17.29


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La vicenda Brusca è chiara: a suo tempo c’è stata una legge (anzi, leggi) che prima durante gli anni del terrorismo e poi nella fase più acuta della lotta alla mafia hanno promosso la dissociazione e il pentimento.
I dissociati (legge usata per il terrorismo) erano coloro che prendevano le distanze da proprio passato e confessavano tutti i loro crimini, senza però chiamare in cause gli altri.

I pentiti erano coloro che raccontavano di loro stessi e anche degli altri.
Il terrorismo fu sconfitto politicamente, ma è altrettanto vero che la collaborazione degli ex ha dato un grande contributo a smantellare i grippi eversivi.
Poi, per quanto di riguarda la mafia, il pentimento di molti boss ha consentito di sgominare le cosche e, in alcuni casi, anche di disvelare i rapporti tra mafia e politica e mafia e potentati economici.
Tutto in cambio di sconti di pena.
Fu un ‘patto’ accettato nel nome di un valore superiore, ossia quello di sgominare il terrorismo e le mafie.
Un patto doloroso che ha consentito a tanti assassini di ritrovare la libertà.

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Non solo: grazie alle leggi e ai regolamenti che hanno determinato sconti di pena, o lavoro esterno o semi-libertà, molti protagonisti di quei fatti sono tornati in libertà in libertà in anticipo, anche perché la stessa Costituzione all’articolo 27 stabilisce che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Non solo vendetta ma dare l’opportunità a chi ha ha commesso reati di rivedere il suo passato e prenderne le distanze.
Per questo molti ex terroristi anche non pentiti sono attualmente liberi e conducono una vita ‘normale’.
Eppure se prevalesse solo la vendetta i condannati dovrebbero solo ‘marcire in galera’ o essere messi in cella e poi ‘buttare la chiave’ come qualcuno dice quando vuole raccogliere facili consensi

Così oggi mentre la sorella di Falcone riconosceva che Brusca è tornato in libertà grazie ad una legge fortemente voluta anche dal magistrato, la capa di Fratelli d’Italia cercava – appunto – i facili consenti come le solite parole demagogiche. 
 Prima ha detto: “La scarcerazione di Giovanni Brusca rappresenta una vergogna, uno schiaffo morale a tutti coloro che sono caduti sul fronte della lotta alla criminalità organizzata. Il mio pensiero è rivolto alle vittime innocenti uccise dalla mafia. Noi non dimentichiamo i nostri eroi”
E poi: “Che orrore. Il colpevole di numerosi omicidi – tra cui quello di un bambino sciolto nell’acido e della strage di Capaci – oggi torna in libertà anche grazie agli sconti di pena. Solo le vittime, in Italia, scontano una pena senza fine”

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Vero: le vittime scontano una pena senza fine. Tutte. Comprese quelle della strage di Bologna e quelli uccisi – ad esempio – da Mambro e Fioravanti, che da molti anni sono persone libere.
Ovviamente in questo caso Giorgia Meloni non ha avuto nulla da dire, perché da quelle parti l’indignazione dipende non solo dai fatti ma anche dalla convenienza e dalla vicinanza.
Eppure Mambro e Fioravanti sono liberi ed è una vittoria dello stato democratico se loro due come altri sono usciti dal carcere come persone diverse.

E per quanto la scarcerazione di Brusca (come quella di Mambro e Fioravanti e altri terroristi e mafiosi) sia qualcosa non semplice da accettare, occorre ricordare che i patti di rispettano. I collaboratori di giustizia hanno evitato altre stragi e altre morti e hanno portato all’arresto di criminali e terroristi.
Possiamo, giustamente, avere orrore di loro e delle loro gesta. Possiamo detestarli. Ma furono fatte leggi nel nome di un bene superiore. Da quelle sul pentimento ai benefici carcerari.
Vogliamo far saltare tutto nel nome della demagogia? 

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