Parole che sono un pugno allo stomaco e devono far riflettere tutti coloro che sottovalutano il razzismo, esattamente come sottovalutano il fascismo che si sta ripresentando sotto nuove forme.
“‘Ovunque io vada, ovunque io sia, ovunque mi trovi sento sulle mie spalle, come un macigno, il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone’. Le parole d’addio di Seid Visin, morto suicida a vent’anni perché non riusciva a sopportare il peso di quegli sguardi, sono un atto di accusa. A una società che non lo ha accettato e a tutti noi che, qualsiasi cosa abbiamo fatto, qualsiasi lotta abbiamo condotto, non siamo riusciti a estirpare quel male che erode il nostro vivere comune: il razzismo”.
Lo scrive in una nota il deputato di LeU Erasmo Palazzotto.
“Chi sostiene che in Italia non ci sia un problema di odio razziale si rilegga quella lettera d’addio. Alle persone che volevano bene a Said un abbraccio commosso”, conclude.
Palazzotto (Leu): "Chi dice che non esiste un problema razzismo legga la lettera di Seid Visin"
Il deputato di Liberi e Uguali commenta la morte del ragazzo italiano di origini etiopi che si è tolto la vita denunciando le discrimionazioni per il colore della sua pelle"
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5 Giugno 2021 - 14.33
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