Dopo i nipoti si Mussolini arriva lui, Matteo Salvini, già frequentatore di CasaPound e estremista di destra che non ha mai onorato la Resistenza parlando in maniera politicamente volgare di derby tra comunisti e fascisti che è un insulto alla verità storica e alla stessa Costituzione democratica e antifascista, scritta anche con il sangue di chi ha lottato per la libertà contro la dittatura criminale e complice della Shoah.
E il capo della Lega si accusa nelle critiche ai rampolli del duce: “Dopo Ius Soli e nuove tasse, ora chiedono Bella Ciao per legge in tutte le cerimonie ufficiali… Pd e sinistra vivono su un altro pianeta”.
Così il leader della Lega, Matteo Salvini, sul suo profilo twitter.
Le dichiarazioni dei discendenti del duce
“Come al solito è una di quelle notizie che vengono date per non parlare dei problemi seri che abbiamo in Italia. Intanto ‘Bella Ciao’ non è una canzone partigiana, non è mai stata cantata in quell’epoca. Ma è stata intonata dopo, e a furia di ripetere una menzogna tante volte… poi alla fine la gente ci crede pure. È ridicolo che solo si perda tempo su queste cose”. Così Caio Giulio Cesare Mussolini, pronipote di Benito e nipote di Alessandra, commentando la proposta di legge depositata alla Camera dal Pd per riconoscere ‘Bella Ciao’ inno ufficiale insieme a quello di Mameli in ogni cerimonia del 25 aprile, giorno della liberazione dal fascismo.
Rachele Mussolini: spegnerò la tv ”
Come al solito penso che questi signori del Pd e chi gli va dietro, parlamentari di Italia Viva, Leu e gli altri, vivano su un altro pianeta, perché è evidente come i problemi siano altri piuttosto che farsi una ‘cantata’ e riconoscere l’ufficialità di Bella Ciao che loro già intonano il 25 aprile”. Lo ha detto Rachele Mussolini, figlia di Romano e nipote del Duce. ”Non credo che questa protesta tolga o aggiunga qualcosa a quello che è lo stato attuale delle cose – ha spiegato – nel senso che l’hanno sempre cantata il 25 aprile ‘Bella Ciao’e ora vogliono avere l’ufficialità di questo inno anche nelle cerimonie ufficiali. Ce ne faremo una ragione…”. ”Per quanto mi riguarda prosegue Rachele Mussolini – dopo aver ascoltato l’Inno di Mameli, spegnerò la televisione o la radio, perché quell’altra melodia non è nelle mie corde. Credo francamente che sia una proposta divisiva, che non si faccia niente per trovare quella famosa pacificazione di cui sempre parlo, ma che si faccia di tutto per mettere paletti e rimarcare le differenze, tra l’una e l’altra fazione”, ha concluso.
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