La mossa di Gori: "Federazione del Pd con Italia Viva, Azione e civici"
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La mossa di Gori: "Federazione del Pd con Italia Viva, Azione e civici"

Il sindaco di Bergamo pensa ad un'area liberal-democratica: "Ma per vincere senza anche M5s"

Giorgio Gori
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8 Giugno 2021 - 16.09


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Non è chiaro se questa sia una mossa che va a favore dell’asse M5s e LeU o semplicemente sia stata fatta per contribuire ad ‘allargare il campo’.
Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha proposto una “Federazione” tra i partiti dell’area liberal-democratica e il Pd che si opponga all’analogo progetto Lega-Forza Italia.
“Non credo ci siano alternative”, ha detto Gori, ospite dell’incontro al Teatro Parenti a Milano tra i responsabili nazionali e milanesi di Azione, Italia Viva, Più Europa e Base e i civici che hanno aderito all`appello per partecipare insieme alle prossime elezioni comunali.
“Oggi credo che sia giusto, nel rispetto delle scelte fatte, partire dal dato di fatto: esistono partiti dell`area liberal democratica fuori del pd”, ha osservato Gori, che ha aggiunto:
“Occorre superare i personalismi, che sono obiettivamente un tratto di fragilità” in un panorama di frammentazione delle forze riformiste “un po’ disarmante”.
Quindi, ha aggiunto, “Facciamo una federazione, credo che siamolo auspicabile che il Pd, principale forza centrosinistra e area liberal-democratica lavorino assieme”.
Il progetto di una lista riformista a sostegno del candidato sindaco Sala per le prossime comunali, “lo considero un fatto importante, soprattutto se nasce a Milano: è un inizio di un processo che però non credo che possa fermarsi qua”, ha detto Gori.
“Non basterà questa aggregazione liberal democratica per vincere le elezioni – ha avvertito – serve quanto meno che Pd e questa area lavorino assieme, che si rispettino e che smettano di non perdono occasioni per sottolineare i grandi limiti del pd, che rivela questo un atteggiamento poco generoso, poco collaborativo e che non cerca i punti di contatto”.
Le scissioni, ha aggiunto, “in particolare Matteo Renzi e Carlo Calenda, secondo me sono state delle sconfitte per il pd, e indebolito la componente riformista del partito”.
“Sono contento – ha proseguito Gori – che ci sia un governo guidato da Draghi e auspico con forza che questa linea politica possa essere protratta nel tempo anche dopo il 2023. Il tema politico – ha aggiunto – è come fare in modo che l`agenda venga portata avanti nei cinque anni successivi con Draghi, oppure senza Draghi, passando per una scadenza elettorale che va vinta”.
Di più. Non si può vincere contro il centrodestra, ha detto Gori, “senza costruire una qualche forma di collaborazione con il Movimento 5 stelle di cui pur vedo gli enormi limiti” ma per vincere “dobbiamo fare qualche compromesso con chi non la pensa esattamente come noi” e fissare un’agenda tra Pd e area liberal democratica”. “Noon si può dire: ‘io con quelli manco mi siedo’, altrimenti si perde”.

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