Il senatore del Partito democratico, Luigi Zanda, in un’intervista al quotidiano Il Sole 24 Ore, ha affermato che “è nella natura del Pd la rappresentanza dei ceti produttivi. Assieme a quella del mondo del lavoro, del ceto medio e delle aree più fragili. Il nostro è un partito che ha come stella polare l’interesse generale del Paese”.
“La questione è molto chiara: dove ci sono imprese sane c’è sviluppo, dove il sistema industriale cresce c’è più lavoro. Dove invece le imprese languono langue anche il lavoro – ha aggiunto -. Per uscire dal circolo vizioso dei sussidi e degli ammortizzatori sociali avviato per necessità durante la pandemia occorre dunque puntare sulla crescita delle imprese con una forte politica pubblica di investimenti”.
Per quanto riguarda la segreteria di Enrico Letta, “sta facendo bene ed io lo sostengo, tutti i sondaggi registrano un Pd in buona salute. Ora, per crescere ancora, la nostra attenzione deve concentrarsi nel trovare una linea politica che costruisca una solida unità, perche’ la tendenza al frazionismo è il vero tallone d’Achille del nostro partito”.
E sulle primarie, che a Torino hanno registrato dei risultati non brillanti, “dopo molti anni le primarie avrebbero bisogno di una messa a punto. Io credo che dovremmo cominciare a riflettere sull’opportunità di riservare ai soli iscritti l’elezione del segretario lasciando le primarie aperte agli elettori per la scelta delle cariche istituzionali. Tuttavia – ha concluso Zanda – la scarsa partecipazione preoccupa: bisognerebbe trovare un criterio per introdurre una sorta di quorum”.
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