Un segnale sinistro viste tutte le cose controverse che hanno fatto i trumpiani, compresa l’istigazione di quel mezzo golpe di Capitol Hill.
Videoconferenza di un`ora tra Matteo Salvini e Rudolph Giuliani, ex sindaco di New York (dal 1994 al 2001) nonchè consigliere di Donald Trump. Al centro del colloquio – riferisce una nota della Lega – le relazioni tra Italia e Stati Uniti, la situazione geopolitica, i prossimi appuntamenti elettorali nei due Paesi.
La videoconferenza, si legge nella nota, “si è svolta in un clima molto cordiale: Salvini ha ribadito la preoccupazione per l`aggressività di alcuni paesi a partire dall`Iran e il timore per l`uscita di scena di Benjamin Netanyahu in Israele”. Salvini ha anche parlato di immigrazione, segnalando che nelle ultime settimane ha incontrato molti ambasciatori dei paesi nordafricani in Italia (l`ultimo quello del Marocco, questa mattina) “con l`obiettivo di rafforzare la cooperazione anche su lotta al terrorismo e all`immigrazione clandestina”.
Salvini ha precisato che i rapporti tra Stati Uniti e Italia resteranno ottimi “indipendentemente dal colore dell`amministrazione statunitense”, e ha ringraziato Giuliani “per la fiducia e la stima”.
Salvini ha anche fatto riferimento al centrodestra italiano, spiegando l`idea della federazione “con l`intento – prosegue la nota della Lega – di rendere ancora più uniti ed efficaci i partiti che ne fanno parte. Un passaggio importante, ha detto Salvini, anche in vista delle prossime Politiche”.
Il leader della Lega e Giuliani si sono confrontati pure sulla Cina, sul Covid-19 e sulle possibili origini del virus. Si sono accordati per vedersi al più presto a New York, con la promessa di sentirsi costantemente per fare il punto della situazione politica e internazionale: “Tra i temi che desiderano approfondire ci sono Flat Tax e sicurezza col modello della ‘tolleranza zero’. Giuliani ha tenuto a ricordare le sue radici italiane, che affondano a Firenze e a Napoli, e ha salutato dicendo ‘viva l`Italia’”.
Ovviamente nessun cenno al mancato golpe di Capitol Hill che sulla base delle false accuse di Trump e dei suoi accoliti ha portato all’assalto al congresso che è costato numerosi morti e feriti.
Evidentemente quel modello non dispiace a Salvini, visto che non solo non prende le distanze ma si presenta come un interlocutore privilegiato.
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