l suo riferimento è uno dei personaggi più squalificati del trumpismo, ossia l’avvocato dell’estremista di destra che ha alimentato le false voci sulle elezioni truccate che sono costate l’assalto di Capitol Hill con tanto di morti e feriti.
“Io non sono il candidato di Roma: di Letta, Conte o Speranza. Seguo un metodo opposto. Parto dalla mia esperienza civica e sono aperto a dialogare sui programmi. Una convergenza ci sarà se i partiti accetteranno di contribuire alla soluzione dei problemi in netta discontinuità con gli ultimi 30 anni di amministrazione fallimentare della città”.
Parole di Catello Maresca, che ha momentaneamente deposto la toga per candidarsi a sindaco di Napoli, in un’intervista al quotidiano ‘Il Corriere della Sera’.
Maresca è il candidato di Salvini, Meloni e Berlusconi ma fa di tutto per arrarire neutrale e indipendente.
“A noi interessa la sostanza del progetto civico di cambiamento di Napoli. Non ci appendiamo ai simboli. – aggiunge Maresca – Se chi aderisce vorrà portare insegne, valuteremo. Ad oggi mi interessano i programmi non le ideologie”. E alla domanda su chi ha votato alle ultime elezioni politiche, Maresca risponde”non ricordo. Comunque non ho votato in maniera convinta”.
Sul patto per Napoli di Speranza, Letta e Conte, Maresca afferma: ”Il pacco per Napoli. Abbiamo idee opposte. Loro pensano a una bad company, in cui far confluire i debiti del Comune, affidata a un commissario. Noi, più in sintonia con una recente sentenza della Corte costituzionale che vieta di spalmare i debiti nel futuro, cercheremo di ridurre la spesa corrente con interventi di manutenzione da imputare in conto capitale”.
E come modello di sindaco Maresca sceglie “Rudolph Giuliani, per l’idea di coniugare decoro urbano e sicurezza”.
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