Conte, dopo giorni di tensione con il Garante M5s, e un possibile punto di equilibrio che potrebbe essere stato raggiunto, non teme di tenere il punto nei suoi colloqui al Senato: ha accettato la sfida di M5s 2.0 consegnatagli direttamente dal cofondatore M5s a patto, si spiega, di avere le mani libere sul progetto di ‘rifondazione’.
Un ok arrivato mesi fa, nella riunione a Roma con i big 5 stelle, e di cui tutti stanno aspettando i frutti.
Soprattutto i gruppi parlamentari di Camera e Senato che Grillo incontrerà personalmente. Di un incontro tra Grillo e Conte nessuno ha ancora contezza, ma i due si sarebbero già parlati per sbrogliare la matassa.
Il nodo del Garante
Un nodo su tutti: il ruolo del Garante. Nel nuovo Statuto di ‘M5s 2.0’ Conte vorrebbe eliminare l’articolo (il numero 8) nel quale si prevede la possibilità che Grillo possa fare, in sostanza, il bello e il cattivo tempo, minando il ruolo del leader in pectore che, collegialmente, assume decisioni che poi devono essere perseguite.
Una norma scritta nelle ‘vecchie linee guida’ direttamente, c’è chi riferisce, dall’avvocato di Beppe Grillo, Andrea Ciannavei, in un contesto totalmente diverso, e che Conte non ritiene assolutamente di potere accettare, perché, si spiega, ne verrebbe minata la credibilità politica dell’intera operazione di rinnovamento.
Il Garante, si legge tra l’altro nel testo che sarebbe oggetto del contendere “è il custode dei valori fondamentali dell’azione politica dell’Associazione. In tale spirito esercita con imparzialità, indipendenza ed autorevolezza le prerogative riconosciute dallo Statuto. In tale veste, oltre ai poteri previsti nel presente Statuto, al Garante è attribuito il potere di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme del presente Statuto”.
L’elezione dalla Rete
“Il Garante è eletto mediante consultazione in Rete, all’interno di una rosa di candidati non inferiore a 3, che il Comitato di Garanzia propone avuto riguardo a figure che si siano distinte per il determinante contributo alla storia ed all’azione politica del Movimento 5 Stelle e dunque per la loro rappresentatività e statura morale. Il Garante – si prevede ancora – resta in carica a tempo indeterminato e può essere revocato, in ogni tempo, su proposta deliberata dal Comitato di Garanzia a maggioranza assoluta dei propri componenti e ratificata da una consultazione in Rete degli iscritti, purché prenda parte alla votazione la maggioranza assoluta degli iscritti”.
“Io e Beppe Grillo non abbiamo mai interrotto i nostri rapporti, ma voglio che ci sia piena fiducia a reciproca, altrimenti mi sfilo”, è, di fatto, quello che Giuseppe Conte, avrebbe detto al Senato. “Voglio che Grillo sia convinto”, l’espressione usata dall’ex premier.
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