M5s, dopo le parole di Grillo in bilico la leadership di Conte
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M5s, dopo le parole di Grillo in bilico la leadership di Conte

Tra i gruppi parlamentari la fibrillazione è altissima: ore decisive per il futuro del MoVimento 5 Stelle

Giuseppe Conte e Beppe Grillo
Giuseppe Conte e Beppe Grillo
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25 Giugno 2021 - 14.22


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Secondo quanto si apprende da diverse fonti parlamentari l’ex premier Giuseppe Conte starebbe meditando seriamente sul progetto messo in campo dopo le parole di ieri di Beppe Grillo.
Il Garante dei 5 Stelle ha lasciato in mattinata l’Hotel Forum mentre l’ex premier starebbe tenendo degli incontri riservati per capire il da farsi.
E tra i gruppi parlamentari la fibrillazione è altissima: queste sono ore decisive per il futuro del MoVimento 5 Stelle. 
“Credo ci siano due visioni diverse del Movimento che stanno emergendo, poi della trattativa tra Grillo e Conte non conosco i dettagli. Ho già espresso diverse volte il mio pensiero su M5s e su come si stia trasformando in qualcos’altro, i principi erano chiari fin ad un anno fa e ora meno e per questo ho deciso di prendere le distanze”.
Così Davide Casaleggio a Radio Capital.
Quanto al lavoro di Conte, per il figlio del fondatore M5s “le idee non mi sono ancora chiare, perché lo statuto lo tengono segreto? Mi sembra un’organizzazione più basata su modelli partitici del 900 che su un movimento”.
“E’ il momento più difficile per il Movimento, se i principi vengono meno la gente si disaffeziona”.
Quanto ai rapporti e al ruolo di un altro ex del Movimento, Alessandro Di Battista, il fondatore di Rousseau afferma: “Con Alessandro ho un ottimo rapporto di amicizia, come con altri, ora credo sia focalizzato su altri progetti, è all’estero per un documentario, quando tornerà vedrà che fare”.
Sulle affermazioni di Grillo secondo cui lui è più a sinistra e il padre Gianroberto Casaleggio più a destra, Davide Casaleggio afferma: “Le etichette della politica le delego alla tifoseria politica, io cerco di evitarle e credo sia più utile parlare di singole battaglie”. Quanto all’ipotesi di ricorso contro eventuali forzature dello Stuatuto, il fondatore di Roussseau chiarisce di non essere appassionato “a questioni di tribunale”.
Ieri l’incontro di Beppe Grillo con i parlamentari e l’ultimatum a Conte sullo Statuto. Tra i due resta il braccio di ferro e alcuni tra i parlamentari temono lo strappo.
“Cosa è rimasto del M5s originario? Fino ad oggi il simbolo, sui principi finora lo statuto e il codice etico sono ancora validi ma mi sembra che si vogliano riscrivere anche questi, nell’ultimo anno ci sono state una serie di deroghe e violazioni, se i principi vengono meno le persone si disaffezionano”.
Quanto al limite dei 2 mandati, “uno dei 3 punti cardine già del V day prima della nascita del M5s, nel 2007 era proprio ‘2 mandati e poi a casa’, per far partecipare i cittadini alla politica direttamente e evitare una classe politica. Grillo ha disatteso la regola? Mi sembra che Beppe abbia ribadito il suo punto di vista sui 2 mandati e ci crede fortemente che siano alla base”.

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