L’arte di tentare di rivoltare le frittate. Ossia lui, il compare di Orban, quello che in Europa ha firmato una sedicente carta dei valori con la peggiore destra omofoba e razzista che cerca di far passare il segretario del Pd come nemico della comunità Lgbti mentre lui – quello che sta affossando la legge Zan e che va a braccetto con gli oscurantisti del congresso di Verona – ne sarebbe il paladino.
E Salvini ha detto: Se, con i distinguo di Italia viva, il ddl Zan non ha più i voti necessari per un’approvazione in Aula “è un peccato”, perché le persone omosessuali, bi e trans “vanno difese con le unghie e con i denti” dai “cretini” che discriminano o aggrediscono “chi si ama”. Peccato che in tutto ciò “di gay e lesbiche a Letta non interessi un accidente”.
Al segretario Pd Enrico Letta “ho proposto di trovare un accordo” sul ddl Zan, e “possiamo farlo in cinque minuti”, ma senza “portare il gender nelle scuole o inventarsi dei reati di opinione”, argomenta Matteo Salvini, segretario della Lega. Il segretario Pd, però, sostiene, “per ideologia non vuol portare avanti questo risultato”.
E allora, “non usiamo i bambini” o “altrimenti vuol dire che a Letta non interessa” tutelare i diritti delle persone omosessuali, prosegue Salvini, e il suo atteggiamento “ha indispettito anche il Vaticano”.
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