I casi dei lavoratori mandati a casa in questi giorni con una lettera dall’azienda è un francamente inaccettabile, colpa della mancata proroga del blocco dei licenziamenti: il Covid, in questo caso, non ha di certo aiutato in un paese in difficoltà sul piano lavorativo.
“L’Italia deve ripartire dalla coesione sociale e dalle fondamenta della Costituzione che non a caso all’art.
1 ci ricorda che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro. Nessuno disconosce gli effetti negativi della crisi in alcuni settori produttivi, ma il comportamento di alcuni prenditori – certa gente non merita la definizione di imprenditore – è inaccettabile e necessita di un pronto intervento del Governo. Per questo abbiamo presentato due interrogazioni sia sulla Gianetti di Ceriano Laghetto e della Gkn di Campi Bisenzio. La lavoratrici e i lavoratori non possono essere trattati come merce, privando loro della dignità e dei loro diritti.
Perché licenziare in quel modo, perché farlo quando vi è la possibilità della Cassa integrazione a carico dello Stati per tredici settimane? Per ripartire l’Italia ha bisogno di imprenditori veri e non di prenditori senza scrupolo; e soprattutto di coesione sociale e di macelleria sociale”.
Lo afferma il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro in riferimento alle recenti vicende della Gianetti di Ceriano Laghetto e della Gkn di Campi Bisenzio.