Ora il giochino di Salvini diventa via via più sfacciato: fare patti con l’estrema destra liberticida in europa, votare nel parlamento europeo con li euroscettici e con coloro che mettono in discussione le regole della democrazia e nello stesso tempo dire chi potrebbe stare o non stare nel governo Draghi.
“Basta con chi dice no. Anche senza Conte il governo va avanti”. Questa la posizione del leader della Lega, Matteo Salvini, il quale si dice convinto che l’ex premier “farà di tutto per mandare a casa Draghi ma non ci riuscirà”.
Salvini, intervistato da Il Corriere della Sera, definisce poi la riforma Cartabia sulla giustizia “un passo avanti utile dopo mesi di nulla”, mentre sui rapporti con Matteo Renzi precisa di non stare lavorando al futuro del Quirinale.
Sulla riforma della giustizia, il leader leghista dice che “piuttosto che niente, meglio piuttosto”. E sulla riforma Bonafede, votata anche dalla Lega nel 2019: “La votammo con l’impegno a riformare entro un anno anche la giustizia civile e penale e a ridurre la durata dei processi. Conte e Bonafede non hanno mantenuto le promesse. E oggi ci sono oltre 5 milioni di processi in arretrato, con più di 200 magistrati fuori ruolo, cioè che non fanno il loro lavoro”.
Ddl Zan, “no a un inutile scontro” – Del futuro del Colle, chiarisce, “si parlerà nel 2022. Da Renzi mi dividono tante cose, ma se ci dà una mano sulla giustizia non mi scandalizzo”. E sul dialogo sul ddl Zan aggiunge: “Entrambi ascoltiamo il Santo Padre. E siamo d’accordo sul tentativo di evitare un inutile scontro. In fondo si tratta di modificare tre articoli. Non c’è altro”.
Nella sinistra, secondo il leader della Lega, “è sicuramente in corso un regolamento di conti. Però sui diritti civili e la libertà non si scherza. Io guardo al risultato. Se portiamo a casa la legge con le modifiche, io sono contento”.
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