Renzi insiste a far sponda alla destra: "Sul ddl Zan troviamo un accordo con Salvini..."
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Renzi insiste a far sponda alla destra: "Sul ddl Zan troviamo un accordo con Salvini..."

Il leader di Italia viva vuole un compromesso e il leghista Ostellari rilancia: "Riuscendo a trovare una sintesi su un testo condiviso, sicuramente i tempi li accorci"

Matteo Renzi
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11 Luglio 2021 - 17.11


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Lui insiste a voler fare da sponda alla Lega e alla destra, nonostante Italia Viva abbia già votato alla Camera per il del Zan.

 “Vorrei solo ricordare a tutti che sul tema dei diritti civili ho firmato un legge. Io sono cattolico, e sapevo che anche dalla mia parte molti erano contratr. Oggi, per quanto riguarda le legge sull’omotransfobia, siano ad un passo dal traguardo ma purtroppo al Senato i numeri sono ballerini e lì chi vuole fare l’influencer fa le barricate e poi dice: ‘se non passa pace’. Mettiamo una bandierina e non teniamo contro della vita di tante persone. Ma se troviamo un accordo anche con la Lega si può approvare una legge tutti insieme con due modifiche”.

Lo ha spiegato Matteo Renzi ai microfoni di Agenda su Sky.

“Penso che i partiti se le debbano dare di santa ragione ma poi, sulle riforme e sui diritti, occorra fare uno sforzo per ascoltarsi”.

Ostellari (Lega) lancia l’amo

“Riuscendo a trovare una sintesi su un testo condiviso, sicuramente i tempi li accorci. Se l’obiettivo è velocizzare a dare un testo condiviso, buono, che tuteli da discriminazione e violenza, l’intesa è la via obbligata. Questa è la via più veloce e più sicura su un testo condiviso dalla maggioranza. Porti a casa una legge buona, contro violenza e discriminazione e la porti a casa in un tempo più veloce. Se si insiste sulla calendarizzazione in Aula si rischia di allungare i tempi e si rischia anche l’affossamento”.

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 Lo ha detto a Sky Tg24 Andrea Ostellari (Lega), presidente della commissione Giustizia del Senato e relatore al ddl Zan sull’omofobia, rispondendo alla domanda se la Lega garantisce sui tempi di approvazione del testo alla Camera in caso di accettazione in Senato delle sue proposte di modifica.

“I voti segreti – ha proseguito – sono un rischio concreto che dipende non da chi lo chiede ma dal tema sul quale lo si chiede.

Non sono amante del voto segreto, ma se ci dovesse essere non è contro le regole ma è a tutela. Perché insistere su quella strada? Vuoi un testo buono o miri a portare solo una bandiera ideologica? Allora è inutile stare a parlare. Perché non ascoltare e verificare le preoccupazioni della Santa Sede? Certo che lo Stato è laico, ma dubbi giuridici ci sono, quindi ragioniamo e evitiamo una legge che crea più problemi anziché risolverli”. 

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