Ormai ha preso le vesti di Berlusconi e i toni forcaioli (marcire in galera o buttare la chiave) li usa solo contro la microcriminalità e, soprattutto, se si tratta di stranieri.
Sul resto ha scelto la strada tipica della destra: impunità per i politici e per i ricchi che non devono essere troppo disturbati nei loro disegni.
Il capo leghista si riferiva al fatto che I figli e la moglie di Bettino Craxi hanno perso in Cassazione, in qualità di eredi con “beneficio di inventario”, il ricorso contro gli avvisi di accertamento per le tasse evase e da pagare su oltre 19 miliardi e mezzo di vecchie lire.
“Solidarietà a Stefania Craxi per una vicenda che appare illogica e grottesca, un accanimento gratuito verso la famiglia di un uomo che non c’è più. Ingiustizie generano ingiustizie. Anche per questo serve al più presto una seria riforma dell’intero sistema Giustizia, e i referendum nei quali siamo impegnati, insieme agli amici del Partito Radicale, sono uno strumento democratico, di popolo, per una ‘giustizia giusta’”.
Parole del segretario della Lega Matteo Salvini.
Tutti vogliono una giustizia giusta ma il problema è capire quale: quella che assolve i ‘giustizieri’ o i picchiatori in divisa o politici e padroni che calpestano i diritti e devastano l’ambiente?
E giustizia giusta è solo quella che indurisce le pene per i reati comuni mentre promuove condoni edilizi e fiscali e depenalizza chi truffa lo stato?
Argomenti: matteo salvini