La verità è abbastanza semplice: a destra (non solo ma soprattutto) la stella polare non è il bene comune ma l’egoismo. Ed è evidente che quando c’è da accoltellarsi lo si fa senza badare troppo a tutto il resto, perché prevale la legge del più forte.
Oltre a ciò Storace non ha non buon rapporto con Fratelli d’Italia ed pè considerato molto più vicino all’orbita leghista dove un ex missino che non condanna la ditatura fascista si trova a suo agio.
Nello scontro interno al centrodestra sulle nomine per il Cda Rai, è mancato il fair play, ma non sono state violate leggi, è avvenuto tutto in Parlamento.
Parole di Francesco Storace, vicedirettore del Tempo, ex presidente della Regione Lazio nonché ex presidente della Commissione di vigilanza. Chi protesta su ciò che è successo in Rai “dovrebbe rivolgersi a Palazzo Chigi, più che al Quirinale”.
Il metodo Draghi “stavolta ha fallito, magari è stato mal consigliato – sostiene Storace – questo è il governo della lotta alla pandemia e della ricostruzione del Paese, non dell’ occupazione della Rai. Il premier ha spostato a sinistra l’asse del Cda della Rai”.
Draghi “doveva dire a Letta: ‘Hai l’ad, in Cda non nomini nessuno’. Tuttavia a Giorgia Meloni e “anche al mio amico La Russa”, Storace dice che è sbagliato il ragionamento ‘hanno fatto fuori il mio, quello ha la mia casacca’. I consiglieri della Rai “dovrebbero essere autonomi dai partiti, bisogna smettere di ragionare in termini di spartizione di posti”.
Da ex presidente della Vigilanza “tengo molto a questo aspetto”. Storace è considerato da alcuni il consigliere del leader della lega sul fronte televisivo: “Salvini non ha bisogno di consiglieri – risponde -. Siccome per lavoro seguo la Lega, ci sentiamo e parliamo. Però non mi fate passare per l’anima nera di Salvini”.
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