Flick toglie ogni dubbio sull'obbligo vaccinale: "Nelle scuole sarebbe costituzionale"
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Flick toglie ogni dubbio sull'obbligo vaccinale: "Nelle scuole sarebbe costituzionale"

Il presidente emerito della Corte costituzionale: "Lo Stato può introdurlo legittimamente alla luce dell'articolo 16 e 32 della Costituzione"

Giovanni Maria Flick, ex presidente della Consulta
Giovanni Maria Flick, ex presidente della Consulta
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20 Luglio 2021 - 09.29


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La vairiante Delta sta correndo molto velocemente in Italia e in tutta Europa; l’obbligo vaccinale nel Paese potrebbe essere la giusta soluzione per arginare il problema ma la Lega fa muro.
Secondo Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale, sull’obbligo vaccinale non ci sarebbe nessuna controindicazione perché “la Costituzione lo prevede”. Flick si è fatto promotore assieme a una ventina di giuristi di una lettera rivolta al presidente del Consiglio Mario Draghi per una legge sull’obbligo vaccinale nelle scuole.
“Lo Stato può introdurlo legittimamente alla luce dell’articolo 16 e 32 della Costituzione”.
I due articoli in questione riguardano rispettivamente la possibilità di porre limiti alla libertà di circolazione per ragioni sanitarie e la tutela del diritto fondamentale alla salute come interesse della collettività.
Intanto sulla questione il dibattito all’interno della maggioranza si fa sempre più aspro. Se il Pd spinge per un ricorso all’obbligo per i professori, la Lega fa muro.
Ad alimentare un dibattito già in fermento sono le parole del ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi, che – parlando in generale del rientro a scuola in sicurezza – ha spiegato: “Ci troveremo questa settimana col Consiglio dei ministri e la decisione sull’obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti andrà presa dall’intero collegio”.
L’ipotesi per ora resta comunque nel cassetto, ma molti sperano sia tirata fuori il prima possibile per contrastare il rischio di nuove chiusure, a partire dalla scuola.
Per Matteo Salvini “parlare di obbligo per studenti di 13 o 14 anni o per gli insegnanti non fa parte del mio modo di pensare un paese libero”.
Una posizione che non è piaciuta a molti, a partire dal ministro della Salute, Roberto Speranza per il quale “nel dibattito sui vaccini non sono ammissibili ambiguità da parte di nessuna forza politica”.

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