Straparlare di dittatura sanitaria è diventato ormai da mesi lo sport preferito dei complottisti di tutta Italia.
La protesta è proseguita con il green pass, ma i paragoni che vengono fatti tra delle misure che servono per tutelare la salute e alcuni avvenimenti storici drammatici sono francamente vergognosi.
I paragoni impossibili tra la persecuzione ebraica e le disposizioni sui vaccini sono “follie, gesti in cui il cattivo gusto si incrocia con l’ignoranza: siccome spero di non essere né ignorante né di avere cattivo gusto, non riesco a prendermela più di tanto”.
Lo dice la senatrice a vita e testimone della Shoah Liliana Segre, che non è stupita di quanto visto nelle manifestazioni dei no vax: l’uso distorto della memoria è una vergogna che dura da tempo, afferma a Pagine Ebraiche.
“Dopo aver visto l’adorato viso di Anna Frank usato allo stadio non mi stupisco più – spiega la senatrice a vita -. Non dico che sono insensibile, ma mi è venuta una sorta di scorza”.
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