Younes El Bossettaoui, il marocchino di 39 anni ucciso a Voghera da un colpo di pistola sparato dall’assessore alla sicurezza Massimo Adriatici, “era un rifiuto umano”.
E’ polemica per la frase scritta su Facebook da un consigliere comunale di opposizione a Porcari (Lucca), Massimo Della Nina.
“Ora spostate pure l’attenzione sull’assessore armato che avrà, lui sì, la vita rovinata – ha scritto Della Nina – da questo autentico rifiuto umano. Ecco chi è morto l’altro giorno a Voghera. Oggi il mondo è un posto un po’ più pulito”.
Critico il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
“Era una persona che aveva bisogno di aiuto ed è invece stata abbandonata a se stessa – ha scritto Fratoianni su Facebook -. Era un uomo che aveva sbagliato, più volte, e aveva un conto aperto con la giustizia e la collettività. Un conto che non può, in alcun modo, essere pagato con il sangue. Perche’ la giustizia privata non esiste. Si chiama vendetta, si chiama omicidio.
Tutto questo era l’uomo ucciso barbaramente in piazza dall’assessore della Lega a Voghera”. Per Fratoianni, “chi, più o meno velatamente, sostiene che meritasse di essere ucciso e’ semplicemente un essere disumano. Soprattutto man mano che dalle indagini emergono nuovi, agghiaccianti, dettagli su quanto e’ accaduto”.
Le parole cariche di odio del condigliere
Vediamo di fare chiarezza sulla vicenda e capire chi era il marocchino ucciso a Voghera (..) Non ne faccio una questione razziale, sarei stato altrettanto duro si fosse trattato di un italiano. Si da il caso però che fosse marocchino. Si può dire o qualcuno si offende? Era un marocchino. Punto. Ora spostate pure l’attenzione sull’assessore armato che avrà, lui sì, la vita rovinata da questo autentico rifiuto umano”.
Avete capito? La vittima era un “rifiuto umano”.
Della Nina è addirittura andato oltre: “Oggi, il mondo è un posto un po’ più pulito. E se proprio lo volete fare, indignatevi per un carabiniere ucciso in servizio o per un padre di famiglia ammazzato dalla mafia. Non per questa feccia. Lo ripeto, l’altro giorno a Voghera, non è morto nessuno».