La consigliera nostalgica di Jesi: usa la bandiera dell'Rsi come ventaglio. Vergogna!
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La consigliera nostalgica di Jesi: usa la bandiera dell'Rsi come ventaglio. Vergogna!

La consigliera comunale Chiara Cercaci autrice del gesto è una nota 'meloniana'. Fratoianni: "Chi di dovere intervenga e la consigliera comunale si dimetta"

Chiara Cercaci, consigliera di Jesi
Chiara Cercaci, consigliera di Jesi
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28 Luglio 2021 - 15.46


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E’ proprio vero che il caldo dà alla testa: Chiara Cercaci, consigliera della destra di Jesi è rimasta invischiata in un caso che è destinato sicuramente a far discutere.

Per difendersi dal caldo, la nostalgica consigliera ha deciso di sventolarsi con un cartonato con stampata la bandiera della Repubblica Sociale Italiana: tricolore, aquila e fascio littorio.

Il problema è che la politica era in video collegamento dalla sua scrivania con il consiglio comunale, e il fermo immagine è stato catturato da chi ha assistito alla scena. 

Chiara Cercaci è una dirigente presso l’azienda Almauto srl, è entrata in consiglio comunale a gennaio 2020 subentrando a Martino Lombardi, che era recentemente scomparso.

La lista di cui fa parte è “Jesiamo” e cioè la lista che ha sostenuto il sindaco della città marchigiana, 39mila abitanti in provincia di Ancona.

Scorrendo i suoi social si può notare l’affinità politica con Giorgia Meloni (di cui riposta spesso dichiarazioni e proposte) e la vicinanza ai “No green pass”.

Adesso, la gaffe di mezza estate, con la bandiera della Rsi sventolata durante il consiglio comunale.

“Sembra l’ennesima vicenda assurda di una deriva preoccupante a cui stiamo assistendo – dice Nicola Fratoianni di Sinistra italiana -: politici e amministratori eletti in consigli comunali e che hanno giurato sulla Costituzione antifascista che esibiscono simboli e idee direttamente collegati al passato più cupo e drammatico della nostra storia. Basta tollerare comportamenti di questo tipo. Chi di dovere intervenga e la consigliera comunale si dimetta”.

La lista di sinistra “Jesi in Comune” ha aspramente criticato il gesto della consigliera: “Quella bandiera è un riferimento al fascismo che arriva nemmeno dieci giorni dopo la commemorazione della Liberazione di Jesi, il 20 luglio scorso. Occasione durante la quale si è anche avuta la faccia tosta di coinvolgere il presidente nazionale dell’Anpi, senza aver avuto il coraggio di pronunciare la parola fascisti, cui non mancheremo di rendere noto l’accaduto. Adesso chiediamo provvedimenti, per un atteggiamento che comporta reato ma soprattutto chiediamo che i singoli consiglieri delle false liste civiche di maggioranza chiariscano alla città da che parte stanno, o le commemorazioni perdono di ogni valore e le chiacchiere vanno al vento”.

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