Notoriamente nella storia del cinema o del teatro o del cabaret ci sono comici che quando non hanno idee si rifugiano nel classico, ossia nella parolaccia, nel peto, nel rutto, nelle torte in faccia o nei doppi sensi sulla cacca.
Egualmente ci sono politici che quando vedono che le cose prendono una brutta piega mettono alla gogna l’avversario, lo accusano di cose inesistenti, citofonano alle case delle persone in favore di telecamere e dicono le parolacce.
Quest’ultima, in particolare, serve a mostrare una immagine rude che – si ritiene – piace tanto a quell’elettorato al quale piace essere sedotto dall’uomo forte di turno.
Sarà per questo che Capitan Nutella ha rispolverato questi toni liquidatori, visto che se si esce dalla propaganda e si ragiona di cose concrete lui non può che restare muto.
“Ne ho le palle piene di immigrati che sbarcano in Italia senza nè limiti né regole”, “dopo un anno di sofferenza quel poco che c’è va tenuto per i nostri figli e anziani”.
Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in diretta su Facebook in un incontro a Campagna
E questo si potrebbe fare facendo campagna per i vaccini e non dando sponda politica a chi protesta contro il green pass o non vuole rispettare le regole.
Ma ovviamente il problema sanitario esiste solo se si tratta di stranieri. Le feste e i balli uno sopra l’altro senza mascherina quelli vanno bene perché le corporazioni dalle quali la Lega spera di ricavare consenso per quello premono.
L’attacco al reddito di cittadinanza
“Sul reddito di cittadinanza bisogna guardare i numeri: quanti posti di lavoro ha procurato in Italia e Campania, e quanti invece ne ha distrutti?”.
Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini parlando con i giornalisti a margine di alcuni incontri in Campania.
Il reddito di cittadinanza è “uno strumento che doveva creare lavoro crea invece problemi e lavoro nero. Stare a casa per tre anni con 500 euro al mese è un insulto a chi si sveglia tutte le mattine andando a lavorare per la stessa cifra”, ha spiegato Salvini.
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