Una sfida tra due personaggi che in un modo o nell’altro cercano una nuova redenzione.
Un ex ministra della Difesa contro un ex pm e consigliere del Csm: è la sfida che avverrà tra Elisabetta Trenta e Luca Palamara, il prossimo ottobre, nelle elezioni suppletive nel collegio di Roma Monte Mario-Primavalle per un posto alla Camera dei deputati.
I due si candideranno per il seggio a cui ha rinunciato l’onorevole Emanuela del Re, nominata lo scorso giugno a rappresentante speciale dell’Ue per il Sahel.
Elisabetta Trenta, ex ministra della Difesa del governo Conte I, ha annunciato questa mattina la scelta di rimettersi in gioco dopo dopo l’esperienza al Ministero della Difesa, e ha raccontato che la decisione deriva “dalla volontà di continuare a battersi per gli ideali che hanno da sempre animato la sua carriera politica iniziata come attivista del Movimento a 5 Stelle, ed ora in continuità con la volontà di riaffermarli nella realtà politica, da qualche mese con l’Italia dei Valori”.
Nelle scorse settimane ad annunciare la candidatura per lo stesso seggio era già stato l’ex pm di Roma ed ex consigliere del Csm Luca Palamara, radiato dalla magistratura e rinviato a giudizio il mese scorso per corruzione a Perugia.
L’ex presidente dell’Anm aveva affermato che firmerà i referendum sulla giustizia, tranne quello sulla responsabilità civile dei magistrati.
Palamara e Trenta, in attesa della presentazione di altre possibili candidature, si contenderanno dunque il posto libero.
Trenta correrà alle elezioni con una lista rappresentata dal simbolo che ha come slogan: ’Noi-Nuovi Orizzonti per l’Italia, definito dall’ex ministro “un contenitore di pensiero, idee e programmi che vuole rappresentare chi non si riconosce più nelle metamorfosi involutive di diversi movimenti e partiti politici nazionali”.
Un movimento che avrà come valori ispiratori ”Cultura, Lavoro, Legalità, Libertà, Sostenibilità, Sviluppo, Sicurezza e Giustizia” e che avrà nella cassetta degli attrezzi “Competenza, Meritocrazia, Solidarietà, Pari opportunità, Equità.”
Una serie di obiettivi in linea con quella che è la realtà del collegio di Primavalle, “caratterizzato da molteplici problematiche ma anche da numerose potenzialità legate alla gente e al territorio”.